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Ma che colpa abbiamo noi

Dopo tre anni di silenzio ("C'era un cinese in coma") torna il regista e attore romano Carlo Verdone con un film corale.

Ma che colpa abbiamo noi

13.04.2005 - Autore: lg
Di Carlo Verdone Con Carlo Verdone, Margherita Buy e Anita Caprioli   Dopo tre anni di silenzio (Cera un cinese in coma) torna il regista e attore romano Carlo Verdone con un film corale, in cui otto personaggi diversi tra loro si ritrovano insieme unora alla settimana per unanalisi di gruppo. E in questora escono fuori allo scoperto tutti gli umori e le debolezze dei diversi personaggi.   Gegè (Carlo Verdone) Luca, Gabriella, Chiara, Ernesto, Alfredo, Marco e Flavia hanno in comune quellora settimanale in cui si ritrovano tutti insieme per fare terapia di gruppo dallanziana dottoressa Lojacono. I sette personaggi sono talmente presi dal raccontarsi, da non accorgersi un giorno che la psicanalista è morta sotto i loro occhi. Ai nostri personaggi non rimane che rientrare mestamente nelle loro solitudini, spaesati, disperati e consapevoli di aver perso un loro importante punto di riferimento. Senza quellora settimanale, il gruppo si sente disperso, non sa a chi confidare le proprie paure, cosi dopo qualche incertezza, decidono di continuare a vedersi settimanalmente per proseguire da soli le sedute di terapia. Lunico a tirarsi indietro è Alfredo, che confida molto nelle sue forze. Mentre le esistenze di tutti arrancano fra solitudini, disagi, incertezze e tormenti, le sedute autogestite sono dei veri e propri fallimenti fino a che un gesto folle non cambierà le loro vite....   Debolezze e insicurezze della natura umana vengono raccontate dal regista romano con una discreta armonia e con le solite gags. Ma è lo stesso Carlo Verdone a spiegarci meglio il significato di questa sua storia: Sentivo che il tema dellanalisi di gruppo poteva essere un ottimo comune denominatore per raccontare e sviluppare non solo un film corale, ma tanti episodi relativi alla vita di ciascuno degli otto componenti. Otto storie private, esplorate con verità, ironia, drammaticità e comicità per comprendere le fragilità e le debolezze di tanta gente che vive con insicurezza il periodo attuale. Spero di far rispecchiare il pubblico in tanti umori che il film propone. Umori, disagi, comiche insicurezze, serie consapevolezze.