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Lost Reunion: Lindelof e il cast spiegano alcuni misteri

A quattro anni dalla conclusione della serie culto, Damon Lindelof, Carlton Cuse e parte del cast raccontano i retroscena e rispondono ai quesiti dei fan

Lost

17.03.2014 - Autore: Marco Triolo
Sembra sia passato solo un giorno da quando il finale di Lost andò in onda e divise drasticamente il pubblico della serie ABC tra i soddisfatti e i furiosi. Una chiusura altamente spirituale, unita alla decisione di non spiegare pressoché nulla del mistero dell'Isola, causò reazioni estreme tra i fan ed ebbe come effetto collaterale quello di non far cessare le discussioni sul significato ultimo di molti degli indizi sparsi in sei anni di programmazione.

Ora, a quattro anni dalla messa in onda del finale, gli showrunner Damon Lindelof e Carlton Cuse, insieme ad alcune star della serie – Josh Holloway, Jorge Garcia, Evangeline Lilly, Ian Somerhalder, Maggie Grace, Henry Ian Cusick e Malcolm David Kelley – si sono incontrati nel corso del PaleyFest al Dolby Theatre di Hollywood per rivangare i segreti del passato.

ATTENZIONE: seguono spoiler.

Cuse ha risolto una volta per tutte l'enigma che ha tormentato per anni milioni di spettatori: i protagonisti di Lost erano morti sin dall'inizio? “No, non erano morti”, ha risposto senza mezzi termini. La decisione di chiudere con una scena ambientata nell'Aldilà, aggiunge, venne presa anni prima della conclusione: “Lost era una serie che parlava di persone su un'isola nel mezzo del nulla, ma metaforicamente erano persi nelle loro vite. Il finale doveva essere spirituale”. L'autore, attualmente impegnato con Bates Motel e presto anche showrunner della serie di Guillermo del Toro, The Strain, ha anche sottolineato come spiegare ogni singolo mistero sarebbe stato “didattico e noioso”: “Abbiamo preferito raccontare una storia emotiva incentrata sulle vicende dei personaggi. Mi importava più del loro percorso che di quello che era loro accaduto”.

Da parte loro, gli attori hanno scherzato sull'incertezza relativa al destino dei loro personaggi e sulle più bizzarre teorie sentite o concepite nel corso degli anni a proposito dei misteri dell'Isola. “Un tizio una volta ha detto che, mentre l'aeroplano era in volo, siamo stati tutti clonati – racconta Garcia – Quindi la storia di Lost in realtà era quella dei nostri cloni”. “Una volta ti ho fissato e ho detto 'L'Isola è come la Morte Nera' – aggiunge Holloway, riferendosi a Lindelof – Tu mi hai guardato male e io me la sono data a gambe. Avevo paura che il mio personaggio sarebbe morto”. Un altro molto preoccupato per il destino del suo personaggio era Daniel Dae Kim, interprete di Jin. Così preoccupato, infatti, da aver chiesto ai produttori se fosse il caso o meno di comprare casa alle Hawaii, dove la serie veniva girata. Somerhalder, invece, prese davvero bene la notizia che il suo personaggio, Boone, sarebbe morto al termine della prima stagione. La prese talmente bene che, ricorda Lindelof, “dicemmo 'Dobbiamo uccidere più gente'”.

Uno dei personaggi più amati, cuore della serie insieme a John Locke (Terry O'Quinn), era Jack, interpretato da Matthew Fox. Si sa che il progetto iniziale era di farlo morire al termine del pilot, tanto per iniziare la serie con uno shock: l'attore sarebbe stato mostrato parecchio nelle foto promozionali e nei trailer, e la sua morte avrebbe, secondo gli autori, scosso le certezze del pubblico fin da subito. La decisione di tenerlo in vita fu determinata dalle note ricevute dagli executive della rete: “Ci dissero: 'Il pubblico inizierà ad affezionarsi al personaggio. [Se morisse], non si fiderebbero mai più di voi, né stringerebbero legami affettivi con nessun altro personaggio'”.

Infine, Lindelof ha anche chiarito uno dei più sconcertanti quesiti della serie: una scena, vista nell'episodio della quinta stagione The Little Prince, in cui Sawyer e Juliet escono in mare su una canoa e ingaggiano una sparatoria con un'altra canoa. Un salto temporale ci priva della spiegazione, che non è stata mai più data. Chi c'era su quella canoa? “Abbiamo scritto una scena che doveva essere inclusa nella stagione finale e avrebbe risposto alla domanda – rivela Lindelof – Ma tutti gli sceneggiatori pensavano che sarebbe stato molto meglio non spiegarlo. La scena esiste sulla carta. Tra qualche anno, magari per beneficenza, magari la venderemo all'asta”.

Fonte: The Hollywood Reporter