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Lost in la mancha

Nato come documentario di backstage promozionale, la pellicola si rivela invece l'unico documentario in grado di testimoniare il fallimento del film su Don Chisciotte concepito dal geniale regista Terry Gilliam.

Lost in la mancha

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
(Id., Usa, 2003) di Keith Fulton e Louis Pepe; con Terry Gilliam, Johnny Depp, Jean Rochefort, Franca Squarciapino, Nicola Pecorini.   Nato come documentario di backstage promozionale, "Lost in la Mancha" si rivela invece l'unico documentario in grado di testimoniare il fallimento del film su Don Chisciotte concepito dal geniale regista Terry Gilliam autore di capolavori come "Brazil" (id., 1984), "La leggenda del re pescatore" (The fisher king, 1991) e "Paura e delirio a Las Vegas" (Fear and loathing in Las Vegas, 1998) - deciso a portare sul grande schermo le gesta dell'eroe di Cervantes fin dall'inizio degli anni '90. Produzione da 32 milioni di dollari, interamente ricoperta da capitali europei, il film è stato definitivamente interrotto dopo soltanto sette giorni di riprese, a causa di una serie incredibile di calamità, da uragani che hanno distrutto il set in pieno deserto spagnolo, all'improvvisa malattia dell'attore protagonista Jean Rochefort, costretto ad abbandonare il set per svariate settimane. Alla fine, il progetto è naufragato sotto la maledizione del Don Chisciotte, che già aveva colpito un altro titano dello schermo come Orisn Welles.   Testimonianza unica di quello che avrebbe potuto essere il film-summa di Terry Gilliam, autore titanico e visionario quanto sfortunato, questo documentario presenta invece gli squilibri a le incoerenze di un progetto nato sotto una stella nefasta, e non soltanto naufragato in fase di lavorazione. Già le settimane di pre-produzione di "The man who killed Don Quixote" (questo avrebbe dovuto essere stato il titolo del film) si sono rivelate come un guazzabuglio di problemi organizzativi e produttivi, che hanno messo in seria difficoltà sia il cast artistico che la troupe tecnica del lungometraggio. Soltanto la grande forza persuasiva di Gilliam, ed il suo attaccamento forsennato ai propri progetti è in qualche modo riuscita a far si che si arrivasse alla lavorazione del film: in questo senso "Lost in la mancha" rende dovuta giustizia all'umanità di questo cineasta discontinuo ma sempre affascinante ed originale, capace di tremendi rovesci e di altrettante mirabolanti resurrezioni. Accanto a lui una serie di personaggi devoti e fiduciosi, con in testa Johnny Depp ma soprattutto Jean Rochefort, che alla fine si è dovuto arrendere ai malanni dopo aver passato mesi e mesi a preparasi per la parte del lunatico cavaliere errante. "Lost in la Mancha" mette in scena la sconfitta professionale di Gilia, ma al tempo stesso ne mostra il lato umano e fallace, rendendoci ancora più attaccati a lui ed ai suoi progetti. Abbiamo saputo che sta preparando un nuovo lungometraggio ispirato alle vicende dei fratelli Grimm: gli auguriamo davvero ogni fortuna possibile, sia artistica che soprattutto commerciale. Ne ha davvero bisogno