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Il ritorno di Fargo: 10 buoni motivi per guardare la serie

In attesa del debutto italiano della terza stagione di Fargo, fissato per l'8 maggio su Sky Atlantic, ecco le ragioni per recuperare tutta la serie in un sol fiato

Fargo

04.05.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
La terza stagione di Fargo ha debuttato da pochissimo sulla rete americana FX e dall'8 maggio arriverà anche in Italia su Sky Atlantic. La storia, questa volta, è ambientata nel 2010 e vede Ewan McGregor in un doppio ruolo: quello dei fratelli Emmit e Ray Stussy, l'uno un facoltoso imprenditore, l'altro un agente di custodia frustrato, che serba rancore nei confronti del fratello perché ritiene che si sia arricchito vendendo una collezione di rari francobolli appartenenti a lui. Questa rivalità porterà a una catena di eventi drammatici, raccontati con il solito gusto per l'umorismo nero tipico di Noah Hawley.

FARGO: LA RECENSIONE DELL'EPISODIO 3x01.
 
Non sapete di cosa stiamo parlando? Allora siete tra i pochi che ancora non hanno visto una delle migliori serie in circolazione, e noi siamo qui per convincervi definitivamente a recuperarla. Ecco, dunque, dieci ragioni per vedere Fargo – La serie...

 
Noah Hawley. Se pensate che i Coen siano direttamente coinvolti nella serie che porta il nome di uno dei loro film più celebri, pensate male. Ethan e Joel hanno detto chiaro e tondo di non aver niente a che fare con la serie, che pure producono. Tutto il merito della sua straordinaria riuscita va attribuito a Noah Hawley, uno sceneggiatore che ha dimostrato il suo valore anche con la serie Legion, ambientata nel mondo degli X-Men Marvel. Hawley ha preso lo stile dei Coen e lo ha perfettamente adattato alla serialità, facendolo suo. Un traguardo di tutto rispetto.
 
Il cast. Mai una sbavatura nel cast di Fargo. Martin Freeman, Billy Bob Thornton, Allison Tolman e Colin Hanks nella prima stagione. Patrick Wilson, Kirsten Dunst, Jessie Plemons, Zahn McClarnon, Ted Danson e Bokeem Woodbine nella seconda. E ora Ewan McGregor, Mary Elizabeth Winstead, David Thewlis e Carrie Coon. Tutti scelti con enorme cura, tutti perfetti per incarnare il tono a cavallo tra pulp e understatement del Minnesota dipinto da Hawley.

 
L'ambientazione. A proposito del Minnesota. Ovviamente l'ambientazione della serie deriva da quella del film. Campi innevati, freddo perenne. Una coltre bianca che copre tutto e soffoca i rumori, evidenziando però il sangue. Hawley finora ha sempre ambientato le storie di Fargo in inverno, in linea con quanto fatto dai Coen. E visivamente è una scelta davvero affascinante.
 
Universo condiviso. Tutte le stagioni di Fargo sono autoconclusive, ma sono anche ambientate nello stesso universo narrativo, anche se in epoche diverse (rispettivamente, 2006, 1979 e 2010). Il che significa che i collegamenti – spesso talmente oscuri da essere afferrati solo dai più attenti – non mancano. E pare che non mancheranno neanche nella terza stagione, dove dovrebbe tornare almeno un personaggio delle precedenti. Va da sé che la serie è ambientata nello stesso universo del film dei Coen, e la cosa è evidente nella prima stagione.

 
Lorne Malvo. Il cattivo della prima stagione, interpretato da Billy Bob Thornton, resta il personaggio più memorabile della serie e uno dei più grandi cattivi della televisione. Varrebbe la pena recuperare Fargo anche solo per lui.
 
Gli UFO. La bizzarria di Noah Hawley esce fuori alla grande nella seconda stagione, quando, per evocare il clima di paranoia dell'America anni '70, lo scrittore ha avuto la geniale idea di rappresentarlo visivamente con dei dischi volanti che, di tanto in tanto, si “intromettono” negli eventi della serie. È solo uno dei tanti momenti spiazzanti di Fargo.

 
I salti temporali. Ogni stagione di Fargo è ambientata in un'epoca diversa. Ma sempre con cognizione di causa. La prima nel 2006, a dieci anni dagli eventi del film. La seconda nel 1979, alla vigilia dell'America di Reagan, all'apice della paranoia anni '70 e al nadir degli ideali del '68. La terza, invece, si svolge nel 2010, all'alba dell'era degli smartphone e della cultura dei selfie.
 
La colonna sonora. Adriano Celentano e la sua “Prisencolinensinainciusol” sono stati inclusi nel primo episodio della terza stagione. Il cantante italiano era già stato scelto con “Piccola” nella prima stagione. Fargo ha una lunga storia di grandi scelte musicali, specialmente nella seconda stagione, dove il rock anni '70 era di casa. Dai Black Sabbath ai Fleetwood Mac, da Santana ai Chieftains, la musica in Fargo ha sempre avuto un posto speciale.

 
L'umorismo e la violenza. Il tono che Noah Hawley cavalca con grande maestria in Fargo è al confine tra umorismo nero e tragedia, con punte di violenza sublimi e catartiche. Riderete, vi spaventerete e vi farete anche un sacco di domande etiche.
 
Non fa rimpiangere i Coen. Dedicato a chi pensa che la televisione non possa puntare in alto come il cinema: Noah Hawley ha dimostrato che non c'è davvero bisogno dei Coen per raccontare storie coinvolgenti ambientate tra Minnesota e North Dakota. Perciò non fatevi scoraggiare, se amate tanto il film: questo non è uno di quei casi in cui la serie ve ne rovinerà la memoria. Tutto l'opposto.