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Il labirinto del fauno

Prodotto da Alfonso Cuaron esce venerdì nelle sale il sesto film di Guillermo Del Toro una pellicola drammatica, ambientata in epoca fascista e illuminata da fate, mostri ed altri elementi mitologici

Il Labirinto del Fauno

12.04.2007 - Autore: la redazione
Spagna 1944. Mentre la resistenza combatte contro i fascisti spagnoli, arriva nella villa di campagna del capitano dell’esercito franchista, la giovane vedova Carmen si è da poco risposata  proprio con Vidal, lo spietato dittatore.
Carmen ha una figlia di dodici anni, Ofelia e aspetta da Vidal un secondo figlio.

Pur cercando di assistere la madre costretta al riposo da una gravidanza difficile, la piccola Ofelia non riesce a sopportare il comportamento dell'arrogante patrigno. Per sfuggire alla sua triste condizione, Ofelia si rifugia nei meandri di un misterioso labirinto scoperto proprio di fronte alla casa di famiglia. Ofelia un giorno seguirà una libellula che presto assumerà le forme di una fata, questo spirito magico condurrà la bambina dal guardiano del labirinto. Pan, un magico fauno, rivelerà ad Ofelia la sua vera identità.
E’ lei la principessa smarrita tanto tempo fa dal mondo delle fate...
Ma per raggiungere il suo regno e riabbracciare suo padre dovrà superare tre prove molto pericolose…

Un anno di preparazione, quattro mesi di riprese e sei mesi di post-produzione per una favola dark dalle mille sfaccettature. Più che rientrare nei canoni di uno stile ben determinato, Il labirinto del Fauno di Guillermo Del Toro vive nella commistione di stili diversi: dall’orrore alla cronaca storica, dalla fiaba allo spunto mitologico.

Per usare una frase dello stesso regista, possiamo affermare che siamo di fronte ad ‘un dramma ancorato in un contesto di guerra in cui si innestano elementi fiabeschi e mitologici’.
Di forte impatto visivo, Il labirinto del Fauno riflette la passione di Del Toro per le arti figurative. In particolare, ad ispirare il personaggio di Pan fu un impressionante quadro di Goya intitolato “Saturno che divora uno dei suoi figli”.

Per quanto riguarda l’atmosfera generale del film, il regista si sarebbe ispirato ad alcune opere dell’illustratore fantasy Arthur Rackham. Risultato: equilibrio perfetto fra perversione, sensualità e sfrenata fantasia.