Vincitore del premio Orwell al Sundance Film Festival dello scorso gennaio, il documentario Icarus di Bryan Fogel promette di sollevare un discreto polverone tornando a parlare dello scandalo doping sovietico. E lo fa dopo una indagine durata tre anni e mezzo condotta dallo stesso regista (e sceneggiatore) della commedia del 2012 Una bugia per amore.
A partire dal 4 agosto prossimo, Netflix distribuirà nei suoi territori il film insignito anche del premio Audience del Sundance Film Festival di Londra di quest’anno. Una produzione originale che si ripromette di rivelare i retroscena del doping nel mondo dello sport attraverso il "gioco globale del gatto col topo" scatenato da un ciclista americano e un esperto russo. E che si annuncia oggi, oltre che con il trailer che vedete, con la locandina e la sinossi ufficiali:
Icarus è uno dei documentari più audaci mai portati sullo schermo, nato dalla volontà del regista Bryan Fogel di investigare la realtà del doping nel mondo dello sport. Il documentario segue le vicende di Fogel (un ciclista amatoriale) che inizia a doparsi per osservare i cambiamenti nelle sue performance, capendo anche come evadere i controlli. Fogel entra in contatto con lo scienziato russo Grigory Rodchenkov, un pilastro del programma anti-doping in Russia. Fogel e Rodchenkov si avvicinano alla verità riguardo il programma di doping sponsorizzato dallo Stato durante le Olimpiadi di Sochi. La verità è ancora più complessa di quanto pensassero e i due capiscono di avere il potere di rivelare il più grande scandalo internazionale sportivo a memoria d’uomo.
