NOTIZIE

I numeri delle fiction Rai

Da gennaio ad aprile del 2001 la fiction ha occupato ogni giorno il piccolo schermo con il 4,9% di produzioni italiane ed europee ed il 6,3% di fiction extraeuropee.

11.12.2001 - Autore: Adele de Gennaro
Il successo di Come lAmerica, il tv movie con Sabrina Ferilli e Massimo Ghini che ha registrato lo share del 33% con 9.400.000 di telespettatori, è solo lultimo successo targato Rai. Nel campo della fiction i risultati di ascolto ottenuti complessivamente dalle tre reti Rai sono il frutto di una strategia ben precisa ma anche di un aumento significativo di investimenti nel settore. Secondo i dati presentati in una tavola rotonda coordinata dal presidente Roberto Zaccaria, alla quale hanno partecipato responsabili e capistruttura di Rai Fiction nonchè vari produttori, sceneggiatori, attori e registi delle miniserie televisive, nellarco di cinque anni gli investimenti della tv pubblica nella fiction sono aumentati del 143 %. Se nel 1996 sono stati investiti nel settore 150 miliardi, le previsioni per il 2001 si aggirano introno ai 365 miliardi. Soldi ben spesi? Giudicate dalla presenza di fiction, tv movie e seriali nel palinsesto giornaliero: il 15,4% nel 2000, mentre da gennaio ad aprile del 2001 la fiction ha occupato ogni giorno il piccolo schermo con il 4,9% di produzioni italiane ed europee ed il 6,3% di fiction extraeuropee. Certo, non tutto ciò che arriva sugli schermi televisivi è della stessa qualità - e lo dimostrano gli ascolti deludenti di Angelo il custode con Lino Banfi e Una donna per amico 3 con Elisabetta Gardini - ma i risultati complessivi vedono la Rai superare Mediaset sia come ascolti che come offerta di programmazione. Come ha illustrato in dettaglio Luca Milano, nel 2000 la fiction è stata protagonista del prime time Rai in 143 serate, mentre Mediaset ha offerto un totale di 76 serate. Anche lo share conferma questo divario: nel 2000 la media di Raiuno del 27%, quella di Canale 5 del 22,6%. Nonostante il successo del Grande fratello su Canale 5, lo scontro fra tv pubblica e Mediaset ha visto vincere la Rai su tutti i fronti. Anche nei prossimi mesi la Rai punta tutte le sue carte sulla fiction e, con un budget di 368 miliardi, Rai Fiction annuncia nuovi assi nella manica. Proprio come una casa editrice - afferma il direttore Stefano Munafò - anche noi siamo organizzati in diverse collane, cercando di dare un a sintesi e una fisionomia alle proposte creative. La tv generalista è sempre ghettizzata nel presente: noi, andando quasi in controtendenza, daremo anche spazio al filone storico. Al dibattito sono intervenuti anche Francesco Pinto e Gabriella Carosio, capistruttura responsabili di due dei seriali di maggior successo della Rai, la soap Un posto al sole (che ha già supertao le mille puntate) e La squadra. Il centro di produzione di Napoli - sottolinea Pinto - è stata la prima fabbrica che ha iniziato cinque anni fa a produrre lunga serialità. Quando abbiamo iniziato giravamo 21 scene al giorno, ora che siamo passati in prima serata ne giriamo 18. In questo modo è aumentata anche la qualità del prodotto. Aggiunge la Carosio: Al contrario di Beautiful, nella nostra soap ci sono moltissimi esterni ed è una scelta che ha fatto scuola. Molti dei registi che lavorano ora a Canale 5 in Vivere e Cento vetrine hanno iniziato proprio con Un posto al sole . Tra le rivendicazioni di viale Mazzini non potevano mancare quelle relative alla quarta serie di Incantesimo che, proprio nella puntata del 1° maggio, ha raggiunto per la prima volta lo share del 27%. Commenta Paola Pitagora, una delle protagonista del serial ambientato tra i medici della clinica Life. Allinizio - afferma lattrice - la prima serie di Incantesimo andò in onda su Raidue, contro i mondiali di calcio del 1996: una vera e propria sfida. Sono contenta del successo di questa fiction, ma soprattutto sono felice del ritorno della presa in diretta, un modo di girare favorevole soprattutto agli attori veri, che provengono da scuole serie o dal teatro. Il pubblico, comunque, si conquista ma si deve anche mantenere, per cui è necessario che le storie dei personaggi non si ripetano. Inevitabile lampliamento di questo settore anche nelle tv satellitari e non è un caso che proprio di recente sia nato RaiSat Fiction, disponibile nella piattaforma digitale di D+ : fra le repliche di successi Rai ed il magazine settimanale ricco di servizi mirati sul mondo della fiction a 360 gradi, il nuovo canale satellitare della Rai presenta anche molte prime visioni che spaziano dai polizieschi e gialli ai grandi classici della letteratura, per lo più produzioni delle maggiori reti televisive europee. Le fiction, insomma, resistono ad ogni cambiamento dei vertici Rai e, anche se si chiamavano sceneggiati, erano già presenti nella tv degli anni Sessanta. Chi non ricorda ad esempio I promessi sposi interpretato, guarda caso, proprio da Paola Pitagora? A tentare un confronto fra fiction di ieri e di oggi è uno dei padri storici della Rai, lex presidente Ettore Bernabei che attualmente, con la sua Lux Vide, produce per la Rai i film storico-biblici ultimo dei quali è I crociati, con Alessandro Gassman, in programma il prossimo autunno. Non penso che la Rai degli anni Sessanta - dichiara Bernabei - sia migliore di quella di oggi. Non è retorica, ma non si può tentare un paragone, oggi è cambiato tutto. Ecco, forse abbiamo maggiore responsabilità. La tv ha sostituito il focolare domestico e, dalla fiction, il pubblico assorbe modelli di comportamento che nessuno oggi è in grado di dare. Non si tratta di fare buonismo, assolutamente. Se si è responsabili davanti al pubblico, allora la fiction diventa più vera della realtà. Altro che il Grande Fratello.    
FILM E PERSONE