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I Cavalieri del Drago

Torna nei palinsesti italiani la dinamica serie fantasy "Dai no Daibouken", ribattezzata per l'occasione "I Cavalieri del Drago".

Dragon Quest

19.05.2009 - Autore: Filippo Ricciotto Facchetti
A due anni dallultimo passaggio televisivo su JTV sotto il nome di Dragon Warrior, torna nei palinsesti italiani(martedì e giovedì alle 14.10 su Italia 1) la dinamica serie fantasy Dai no Daibouken, ribattezzata per loccasione I cavalieri del drago. Tratta da un popolare videogioco giapponese appartenente allapprezzato genere dei giochi di ruolo, questo interessante anime narra le avventure del giovane Dai (Tom nella versione italiana), ragazzo intraprendente dotato di incredibili poteri nascosti. Per combattere le armate del Dio delloscurità Ban e i loro rispettivi generali, lignaro protagonista viene duramente allenato alle arti del combattimento dal leggendario Aban, colui che trentanni prima sconfisse il vice comandante delle forze del male. Nel corso dei suoi viaggi il giovane Dai farà la conoscenza di un gran numero di valorosi guerrieri, tutti spinti al combattimento dal desiderio di salvare il mondo. Preceduto da un manga scritto da Riku Sanjo e disegnato da Koji Inada, pur non rappresentando il capitolo più famoso e apprezzato di questa enorme serie, lanime Dai no Daibouken ha riscosso un notevole successo, trascinato dalla popolarità guadagnata dal fumetto sulla scia di Dragon Ball, capolavoro di Akira Toriyama, e di Slam Dunk, ottimo prodotto di Takehiko Inoue, pubblicati sulla stessa rivista contenitore. È infatti sulle pagine di Shonen Jump che si sono protratte per anni le imprese dellintrepido Dai, pubblicate anche in Italia dalla Star Comics. Il design dellanime, estremamente fedele a quello del manga, ricorda molto da vicino quello dei primi episodi di Dragon Ball con personaggi ottimamente caratterizzati inseriti in fondali evocativi e perfettamente in linea con latmosfera fantasy presentata nei videogiochi. Essendo tratto da una saga di successo, Dai no Daibouken presenta nella sua versione originale un gran numero di riferimenti ai giochi di ruolo prodotti dalla Enix, mantenendo inalterati i nomi degli splendidi incantesimi che i numerosi personaggi utilizzano durante i combattimenti. Tale particolarità è andata perduta con ladattamento italiano, dove i nomi familiari agli appassionati dei vari capitoli di Dragon Quest sono stati liberamente tradotti e adattati per renderli così più immediati per il grande pubblico. Oltre agli incantesimi, un altro elemento mette subito in luce lorigine videoludica di Dai no Daibouken: la costante crescita e maturazione dei vari personaggi. Gli eroi infatti non solo cambieranno abiti ed equipaggiamento nel corso dellavventura, ma apprenderanno nuove abilità sempre più potenti e spettacolari. La saga di Dragon Quest, così apprezzata in Giappone da surclassare il popolare marchio di Final Fantasy della Squaresoft, ha spinto molti settori legati tra loro a produrre articoli di ogni genere creando un vero e proprio fenomeno commerciale. Oltre ai videogames, ai manga, alle serie animate troviamo infatti giocattoli, cd con le epiche musiche delle serie tv, carte collezionabili, pad per il mouse, poster, difficilmente reperibili in Italia
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