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House of Cards, gli Underwood contro tutti negli episodi 5x05 e 5x06

Claire diventa presidente ad interim, mentre l'indagine di Tom Hammerschmidt si avvicina sempre di più alla verità. E all'orizzonte si profilano nuove elezioni

House of Cards

15.06.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Nel quinto e sesto episodio di House of Cards emergono due importanti difetti della nuova stagione, ma allo stesso tempo le cose iniziano a farsi interessanti sia per gli Underwood che per la loro nemesi, il caporedattore del Washington Herald Tom Hammerschmidt.
 
Quali sono questi difetti? Da un lato, la tendenza a utilizzare i monologhi di Frank Underwood rivolti verso il pubblico come una forma di “esposizione” degli sviluppi politici più complicati e incomprensibili allo spettatore medio. Una tendenza non nuova, ma che in questa stagione sta raggiungendo picchi inediti – forse per l'assenza del creatore Beau Willimon? Il quinto episodio si apre proprio con uno di questi monologhi in cui un gigionissimo Kevin Spacey spiega quali siano le conseguenze della mancata elezione di un presidente: ora la camera sceglierà il nuovo presidente e il senato il vice-presidente.

 
Il secondo difetto sta invece nel modo in cui è stato sviluppato Will Conway, l'avversario repubblicano di Frank. Conway, da giovane e arrogante candidato, si è trasformato rapidamente in un bambinone isterico e capriccioso, incapace di far fronte alle macchinazioni del suo rivale e incline a scatti d'ira e figuracce di ogni genere (nel sesto episodio affronta il “Black Caucus” come uno sprovveduto alle prime armi, e finisce anche per litigare con il suo capo-campagna Mark Usher dopo aver offeso i piloti del suo stesso jet (e Usher si mette d'accordo con il candidato vice Brockhart per fare le scarpe a Conway). Per esigenze narrative era necessario mostrare il crollo di Conway sotto le pressioni dei freddi e calcolatori Underwood, ma il tracollo è un filo eccessivo e implausibile.
 
Da parte loro, gli Underwood mantengono la loro facciata di calma, ma in realtà stanno venendo braccati da ogni parte. Tom Hammerschmidt è finalmente sulla pista giusta: è entrato in contatto con Lisa Williams, ex ragazza di Rachel Posner, ma ancora non le crede del tutto. Sean Jeffries, il nuovo acquisto del suo team investigativo, riferisce dell'interrogatorio a Seth Grayson, che a sua volta ne parla a Doug Stamper, visibilmente turbato dalla rivelazione. Sean si muove per conto proprio interrogando a sua volta Lisa, ma quando Hammerschmidt scopre che Sean ha sbirciato il suo taccuino, lo esclude dalla squadra. Nel frattempo, si scopre che Aidan Macallan è scappato in Russia e ora è ospite del presidente Petrov al Cremlino, e sta facendo filtrare informazioni sul falso attentato terroristico ordito dal presidente durante il voto.

 
Le due scene più interessanti si svolgono al termine del quinto episodio: da un lato, Frank accusa Doug di non essergli totalmente fede e il suo capo staff perde la testa, molla ogni formalità e, chiamandolo per nome, gli rinfaccia tutte le azioni commesse per mantenere Frank al potere. Il presidente addirittura si scusa con Doug, abbassando lo sguardo. Dall'altro, Claire affronta il vice-presidente Blythe per spingerlo ad accelerare il voto del senato. Blythe fa un voltafaccia e le dice chiaramente di supportare la vittoria di Conway e Brockhart e Claire cala la maschera di benevolenza e lo assale verbalmente.
 
Claire è ora presidente ad interim e, insieme a Frank, convince i politici di Washington a tornare al voto. Ora si deciderà il nome del nuovo presidente tramite un'elezione ulteriore, tenuta solo negli stati in cui i risultati elettorali sono stati contestati. Nei prossimi episodi, ne vedremo delle belle.

House of Cards va in onda ogni mercoledì su Sky Atlantic al ritmo di due episodi a settimana.