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Hanks, Spielberg e la memoria via cavo

Steven Spielberg e Tom Hanks insieme per una serie tv kolossal sulla guerra tra Stati Uniti e Impero giapponese.

The Pacific

23.03.2010 - Autore: Ludovica Sanfelice
La memoria storica è un tema caro a Steven Spielberg, lo sappiamo, e sia il cinema sia la televisione sono un veicolo eccellente per la rapida diffusione su larga scala e per la capacità di imprimersi efficacemente nell’immaginario collettivo. La rappresentazione dell’Olocausto ad esempio è ormai difficilmente separabile da “Schindler’s List” che oggi viene proiettato nelle scuole, e lo sbarco in Normandia ha trovato la sua più vivida ricostruzione in “Salvate il soldato Ryan” che nel mondo ha incassato quasi 482 milioni di dollari.

Ma siamo lontani dall’aver esaurito l’argomento: la storia, e la Seconda Guerra Mondiale in particolare, torna ciclicamente ad affacciarsi nella coscienza del regista che ha poggiato il suo sguardo sulla tv e sulla narrazione seriale quando, partendo da una costola del soldato Ryan, ha scelto di raccontare l’arrivo dell’esercito americano in Europa nelle 10 puntate di “Band of Brothers”. L’esperimento ha funzionato ma ha anche scatenato il desiderio di avanzare fino alle linee giapponesi nel Pacifico per raccontare un fronte molto diverso. E’ infatti questo il teatro dell’ultimo progetto di Spielberg e Tom Hanks che insieme, in qualità di executive producers, rinnovano l’impegno verso una nuova forma di storiografia audiovisiva somministrata via cavo realizzando “The Pacific”, serie ispirata ai racconti di veterani che sono stati travolti dalla guerra più sanguinaria della storia americana: quella che si è scatenata con l’offensiva alla base navale di Pearl Harbor e che si è conclusa con due bombe atomiche.

Nell’urgenza di volgersi al passato c’è in realtà  la ricerca di una chiave per leggere il presente che nel caso di “The Pacific” ha la forma di un paragone sotterraneo con il Medio Oriente, fronte su cui i marines sono impegnati oggi. Si evita però la lettura politica o ideologica della Storia per concentrarsi sulle storie di tre soldati, Robert (James Badge Dale), John (Jon Seda) e Eugene (Joe Mazzello), e sulla disfatta che la guerra porta con sé anche in caso di vittoria. Una puntata, l’ultima, è infatti volutamente dedicata al ritorno a casa che coincide con l’inizio di una vita da reduce.

La serie, attualmente in onda in America (in Italia arriverà a maggio), è frutto di un lavoro colossale che è costato quattro anni di ricerche e documentazione e un anno e mezzo di riprese in Australia, una ricostruzione senza precedenti che in tv ha incontrato il sostegno del network HBO, da sempre orientato verso la promozione di argomenti particolari e linguaggi innovativi e molto attento a intavolare un dialogo con un pubblico giovane. Proprio a questo pubblico vuol parlare “The Pacific”. Non è forse la migliore delle premesse?