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Gioie e dolori di Gwyneth

A Venezia arriva Proof, ma Gwyneth perde l'aereo. La conferenza stampa è via cellulare. Ma ci sono Anthony Hopkins e Jake Gyllenhaal

Gwyneth Paltrow

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi
Alla conferenza stampa di Proof, uno dei film più attesi del Festival, giunge l’amara notizia: Gwyneth Paltrow non ci sarà. Ci sono stati dei problemi all’aeroporto di New York. Ritardi al decollo, e dopo un’ora di volo dietro front a causa di un guasto. Ma la tecnologia pone rimedio a ogni cosa, e l’attrice sarà comunque presente, tramite cellulare, e risponderà in viva voce a ogni domanda. Con traduttrice simultanea in vigile collegamento.
Ed ecco la sua vocina uscir fuori dal cellulare di John Madden, regista del film.
“Sono così dispiaciuta, ci sono stati dei problemi con l’aereo. Avrei tanto voluto essere lì.”

Nel frattempo Anthony Hopkins non si è lasciato offuscare dalla presenza virtuale della collega, e con capello bianco fluente e viso abbronzato, raccoglie raggiante lo scroscio di applausi a lui dedicati.
Poi c’è Jake Gyllenhaal (Donnie Darko), che nonostante l’orgoglio di ben due film a Venezia, rimane taciturno in un angolo del tavolo.

“Pensavo di stare fermo per un anno, magari un po’ di più, ma poi ho letto la sceneggiatura di Proof e ho cambiato idea - dice Anthony Hopkins - Io ho reazioni istintive alle sceneggiature, se mi metto ad analizzarle intellettualmente non funziona. E poi ho sempre sognato di lavorare con John Madden e con Gwyneth Paltrow.”

Perché?
“Perché Gwyneth Paltrow, e lo dico davvero sinceramente, è l’attrice più brava che conosco. E Madden è esattamente il tipo di regista con cui mi piace lavorare: lineare, preciso, semplice, pieno di talento.”

Una giornalista cinese chiede ad Hopkins: - Le piace il cinema cinese? Ha in mente qualche film che le è rimasto impresso? - Per niente imbarazzato, l’attore risponde: - “Non vado molto spesso al cinema. Mi dispiace.” - Per fortuna a rompere il silenzio sbuca di nuovo la vocina della Paltrow.

“Durante le riprese di questo film sono successe molte cose nella mia vita. Un dramma e una gioia, la morte di mio padre e la nascita di mia figlia Apple. Questo ha cambiato molto la mia percezione del personaggio e il mio modo di lavorare. Quando Proof era ancora a teatro, mio padre era vivo. Poi lavoravo sul set, e mio padre era morto.”

Proof racconta la storia della figlia di un matematico tanto geniale quanto folle, che dovrà affrontare la morte del padre e fare i conti con un’eredità intellettuale e genetica molto ingombrante.

“La morte di mio padre, scoprire il vero dolore, ha influito molto sul mio modo di lavorare e ho potuto capire meglio questa donna e il suo dolore.”- spiega la Paltrow.

Perché ha deciso di abbandonare il cinema per un po’ di tempo? E cosa l’ha spinta a tornare?
Beh, quando ho cominciato a girare Proof ero in cinta, e alla fine della riprese si cominciava a vedere la pancia, e allora non avrei potuto lavorare comunque. E poi avevo voglia di godermi la gravidanza. È nata mia figlia, mi sono innamorata di lei, e l’idea di starle lontana non riuscivo a sopportarla. Così mi sono fermata per un po’. Quando Apple ha compiuto dieci mesi ho accettato di abbandonarla e di ricominciare a lavorare. Aspetto un’offerta che non posso rifiutare e che al tempo stesso non mi rubi troppo tempo.

Con quali criteri sceglie un ruolo?
“In questo momento, sono interessata soltanto a ruoli che possano arricchirmi, da cui imparare qualcosa, che siano una sfida per accrescere la mia esperienza di donna, di madre, di amante.”

L’ultimo impegno di Gwyneth Paltrow è stato dirigere un cortometraggio. Prima esperienza da regista, ha diretto “Dealbreakers”, sul tema degli appuntamenti che finiscono male, girato da un punto di vista esclusivamente femminile. Il film dura dieci minuti circa, ed è la somma cinematografica di alcuni racconti selezionati tra i 4000 inviati alla redazione di Glamor.

Ci parla della sua esperienza registica?
“Davvero pensavo che non sarebbe mai accaduto. Non mi interessava. Poi qualcuno ha deciso di darmi questa possibilità, grazie anche alla Miramax, e devo dire che mi sono divertita moltissimo, mi sono sorpresa di me stessa perchè non credevo di essere in grado. Non so se accadrà di nuovo, ma è stata un grande esperienza.”