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Game of Thrones: la recensione dell'episodio 7x03, The Queen's Justice

SPOILER. Finalmente Jon e Daenerys si incontrano, Cersei si vendica di un torto e Sansa riabbraccia una persona che non vedeva da molto tempo

Game of Thrones

31.07.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
ATTENZIONE: SPOILER DALLA PUNTATA 7x03 DI GAME OF THRONES!
 
Quando la puntata è scritta da David Benioff e D.B. Weiss in persona, è subito evidente che ne vedremo delle belle. Il terzo episodio della settima stagione di Game of Thrones, “The Queen's Justice”, non sfodera ancora battaglie campali, ma ciò non significa che non sia pieno di momenti memorabili.
 
Ovviamente quello che tutti stavano aspettando è l'incontro tra Daenerys e Jon Snow, giunto a Roccia del Drago per chiedere l'aiuto della potenziale futura regina nello scontro con l'esercito dei morti. La puntata si apre proprio con il loro incontro ed è il modo più emozionante per iniziare. Benioff e Weiss sono bravissimi a giocare con i caratteri dei due personaggi, nel mostrarci due condottieri poco propensi a inchinarsi davanti a chi non conoscono bene, e in fondo è proprio questo il loro vantaggio e punto di forza. Sono altrettanto poco avvezzi alle formalità, parlano chiaro e in questo se la intendono. Il loro primo incontro è ruvido, ma si conclude bene, anche grazie all'intercessione di Tyrion che permette a Jon di chiedere e ottenere il Vetro di Drago. E già si capisce che questo è solo l'inizio di un proficuo rapporto, come si intuisce dallo sguardo finale di Daenerys verso Jon.

 
Per altro, una grande verità su Jon potrebbe presto venire a galla. L'altro grande momento della puntata è stato l'arrivo di Bran a Grande Inverno, l'abbraccio con la sorella Sansa e la loro chiacchierata sotto l'albero di casa Stark. “Vorrei che Jon fosse qui”, gli dice Sansa. “Lo vorrei anch'io. Devo parlargli”, risponde Bran. Deve chiaramente parlargli di ciò che ha visto a proposito della sua nascita alla Torre della Gioia. Presto potremmo avere conferma delle origini di Jon e del sangue Targaryen che scorre nelle sue vene. E vale anche la pena di far notare che, per la prima volta, le supposte tre teste del drago si sono riunite: Jon, Daenerys e Tyrion. Ma questa, per ora, è solo una congettura.
 
L'incontro tra Bran e Sansa non è proprio idilliaco: lei gli ricorda di come il suo status di ultimo erede maschio di Ned Stark faccia di lui il Signore di Grande Inverno. Lui le spiega di non poter essere signore di nulla: ora è il Corvo a Tre Occhi, e quando Sansa gli chiede spiegazioni lui rivela di poter vedere ogni cosa. E poi procede a ricordarle un dettaglio terribile del suo passato: la notte di nozze in cui Ramsay Bolton la violentò brutalmente. Sansa se ne va scossa: questo non è più Bran, è qualcos'altro.

 
Nel frattempo, ad Approdo del Re, Euron Greyjoy torna vincitore, portando con sé Ellaria Sand e l'ultima delle sue figlie, Tyene. Ed ecco la “giustizia della regina” che dà il titolo alla puntata: Cersei decide una tortura agghiacciante per la donna colpevole di averle ucciso la figlia Myrcella. Avvelena Tyene con lo stesso veleno che ha ucciso Myrcella, ma lascia in vita Ellaria. Sarà condannata a vivere assistendo alla decomposizione del corpo di sua figlia. Subito dopo, vediamo Cersei correre da Jaime per una notte di sesso. La mattina dopo non si sforza nemmeno di tenere segreta la relazione davanti a una sua damigella. “Sono la regina dei Sette Regni, posso fare quello che voglio”. Cersei si incontra quindi con un inviato della banca di Braavos (il creatore di Sherlock Mark Gatiss, già visto nel ruolo) e gli promette di saldare tutti i debiti della sua casata in tempi brevissimi.
 
L'ultima breve parentesi prima del finale si svolge alla Cittadella, dove scopriamo che la cura di Sam ha funzionato e Jorah Mormont è guarito. L'insubordinazione di Sam, a cui Ebrose aveva esplicitamente proibito di tentare il procedimento, viene punita con un nuovo compito: copiare una serie di testi ammuffiti. Ma se invece si trattasse di un premio? Se quei testi fossero in realtà legati alla minaccia degli Estranei? La punizione potrebbe essere un modo scaltro per consentire a Sam di leggere i libri a lui proibiti.

 
Il gran finale si svolge su due fronti e dimostra, ancora una volta, come la mancanza di alleati non stia rappresentando un problema per i Lannister, attualmente. Jaime è uno stratega di grande valore e lo prova lasciando volutamente Castel Granito agli Immacolati di Daenerys, mentre lui marcia con il grosso dell'esercito a prendere Alto Giardino. Il montaggio glissa sulla battaglia e ci mostra la roccaforte già conquistata. Alla fine, Jaime si reca nella stanza di Olenna Tyrell e dimostra la sua umanità consentendole di suicidarsi con un veleno indolore. Un bel cambiamento rispetto all'uomo che spinse Bran Stark da una finestra nel primo episodio della prima stagione. Ma quell'uomo sembra quasi sul punto di tornare quando, nei suoi ultimi istanti di vita, Olenna rivela di essere stata la mandante dell'assassinio di Joffrey Baratheon. Ora Jaime è certo che non fu Tyrion il colpevole, e questo andrà a erodere ulteriormente la sua fede in Cersei.
 
Il prossimo episodio, “The Spoils of War”, andrà in onda su Sky Atlantic lunedì 7 agosto alle 3 del mattino, in contemporanea con gli USA, in versione in lingua originale con sottotitoli in italiano. Sarà poi replicato lunedì sera alle 21.15, doppiato in italiano.