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Eccezziunale veramente capitolo secondo me

23 anni dopo il primo film Carlo Vanzina e Diego Abatantuono danno nuovamente vita ai 'particolari' capi ultrà di Milan, Juve e Inter. Nel cast Nino Frassica e Sabrina Ferilli

Eccezzziunale Veramente 2

12.04.2007 - Autore: William Chioccini
Regia: Carlo Vanzina
con Diego Abatantuono, Sabrina Ferilli

Uno e trino, Diego Abatantuono torna ad interpretare vent’anni dopo i tre personaggi protagonisti del primo capitolo: Donato, il Ras della Fossa, (quello dalla parola d’ordine “Viulenza!”, tanto per capirci), torna in Italia dopo un ventennale esilio in Spagna e scopre di avere un figlio: Donatello. Solo che il ragazzo è interista, un vero colpo al cuore per lui, capo ultrà del Milan.

Franco, invece, annega nei debiti, e quando trova dei soldi in una valigia casualmente scambiata con Turi (Nino Frassica), decide di usarli per pagare i creditori. Il denaro apparteneva però a due temuti boss della mafia: Franco, per evitare di finire in un pilone di cemento, dovrà uccidere un uomo.

Tirzan ha passato gli ultimi quindici anni in coma a causa di un incidente stradale. Risvegliatosi privo di memoria, Tirzan torna a casa e scopre che la moglie Nunzia (Sabrina Ferilli) si è messa insieme a Beniamino (Carlo Buccirosso), il camionista col quale lui ha avuto l’incidente. Beniamino non ci pensa nemmeno a lasciare campo libero a Tirzan dopo così tanti anni di relazione (e di spese), e comincia un travagliato ménage a tre: moglie, marito, amante.

Per realizzare questa commedia “pallonara”, i fratelli Vanzina schierano una formazione di comici bravi e famosi a partire da Abatantuono, il bomber, l’uomo squadra, il giocatore che fa reparto a sé e regge sulle spalle (larghe) gran parte della pellicola. Il talento non manca, il mestiere e i pezzi comici nemmeno. La “premiata ditta Vanzina” produce un’opera d’intrattenimento, un film divertente con l’obiettivo dichiarato di far ridere; e non importa se i tre episodi appaiano un po’ sfilacciati e le storie siano in fondo quelle di sempre, viste e riviste. Le parole d’ordine sono leggerezza e spensieratezza, accompagnate da un pizzico d’impegno sociale (la violenza nel calcio? nel film non c’è nemmeno un pizzicotto; il calcio trasformato da gioco e passatempo a business economico? qui di milioni non se ne vedono, c’è solo la “base”, ossia i tifosi, la vera anima dello sport). I fratelli Vanzina aggiungono un altro titolo al proprio, lungo elenco di commedie nazional-popolari; e, in attesa del prossimo, palla al centro.