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Dov’è Mario, il grande ritorno di Guzzanti in TV e la beffa dell’intellettuale medio

Nella sua nuova sitcom il comico prende di mira l'intellighenzia del Belpaese

Dov'è Mario 

Dov'è Mario 

26.05.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
“Loro guardano a destra, e tu vai a sinistra”. Era il motto della mossa Kansas City di Slevin – Patto criminale, e il ritorno di Corrado Guzzanti in TV produce nel pubblico quello che il personaggio di Bruce Willis suscitava nel proprio compare prima di trucidarlo: spiazzamento.

Perché in Dov’è Mario, mini-serie in quattro episodi – la prima parte è andata in onda mercoledì 25 maggio su Sky Atlantic – la critica feroce e diretta all’intellighenzia del paese, lascia invece posto a un ritratto più decadente.

Quasi come se la figura dell’intellettuale, dopo essere stato bersaglio di continue sferzate da parte del comico e non solo, abbia ormai assunto un ruolo talmente marginale all’interno della società – perché chi parla con successo agli elettori e al pubblico è ormai il populismo viscerale di altri protagonisti – che esso richieda per forza un cambio di registro ironico-malinconico. 
 
‘Tanto non contate più nulla’ sembra dire Guzzanti; 'Il vostro è un pensionamento forzato'. E allora la satira graffiante si addolcisce e il filosofo di turno viene trattato come un paziente in recupero; ma non è che per questo la sua condizione attuale faccia poi meno male.

Nella sitcom, vediamo la storia di Mario Bambea, un professore, opinionista e filosofo che in seguito ad un incidente stradale vede emergere dentro di sé una doppia personalità. Di giorno è l’uomo che gravita nel mondo delle idee e indossa il cardigan, di notte è lo stand-up comedian becero ma di successo che si esibisce nei peggiori club romani sotto lo pseudonimo di Bizio Capoccetti.

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Eppure, quanto il carattere di Bizio appare vitale, tanto è invece confusa la condizione di Bambea; simbolo di una classe dirigente che ha perso il contatto con il paese ed è ormai prigioniera dei propri cliché. E il vero colpo di genio è forse proprio questo. Far fare un giro diverso alla satira per mostrarci la realtà di uno status in una fase prettamente crepuscolare del proprio percorso esistenziale e sociale. 
 
E Guzzanti ce li mette quasi tutti i protagonisti della sinistra radical chic. Fa nomi e cognomi e porta in televisione i volti iconici della classe 'illuminata' senza l’ausilio di nessuna maschera. Nelle prime due puntate ci sono per esempio nel ruolo di loro stessi Michele Santoro e Marco Travaglio; viene citato Paolo Mieli, compaiono i giornalisti Giovanni Floris e Tommaso Labate.

La regia della serie comedy, che ha anche qualche spunto thriller, è di Edoardo Gabbriellini. Dov’è Mario è stato scritto dallo stesso Guzzanti insieme a Mattia Torre, autore di Boris. Altri personaggi del cast sono la badante Dragomira (Evelina Meghnagi) e il comico Saverio Raimondo (il vero Capocetti). 
 
Dov’è Mario, andrà in onda con le ultime due puntate, il prossimo 1 giugno alle ore 21:10 su Sky Atlantic.
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