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Sanremo da fattore C con Charlize e Conchita

Una seconda serata meno formale interrompe l'orgoglio nazionale e l'omogeneità dei caratteri

Conchita Wurst

Conchita Wurst

12.02.2015 - Autore: Alessia Laudati
Di nuovo sul palco dell’Ariston tra conferme e nuove interessanti domande. La prima riguarda la liceità di una parolaccia sfuggita al duo di I Soliti Idioti durante l’esecuzione di Vita d’inferno, e più in generale l’inserimento di un brano che sembra rispondere alle esigenze del varietà piuttosto che a quelle di una kermesse lirica e musicale. Tuttavia, la polemica è un segno della serata; questa volta meno ingessata, più scorrevole e sostenitrice della diversità con la performance, peraltro bellissima, della divina Conchita Wurst. 
 
Partiamo però dall’inizio. É un Carlo Conti maggiormente rilassato quello che inaugura la seconda serata del Festival e regola lo scontro diretto tra 4 giovani proposte. E se l’edizione di quest’anno si conferma tradizionale nei contenuti, un pregio bisogna tuttavia riconoscerglielo; il ritmo. Niente invenzioni pirotecniche o momenti di alta tensione, ma competizione, siparietti di stampo comico e ospitate, sembrano accorciate nei tempi e misurate sulla scarsa attenzione rivolta dallo spettatore ai brodi allungati e alla retorica del discorso politico e sociale. In questo senso, la lotta tra gli esordienti si consuma in fretta. Kaligola versus Kutso e Chanty contro il defilippiano, proveniente da Amici, Enrico Nigiotti. Passano il turno Kutso e Nigiotti mentre la gara può partire all’insegna dei grandi campioni. 
 
Lo stacco tra la competizione dei famosi e quella dei più piccoli è segnato dall’esibizione magica dei Pilobolus, collettivo di acrobati che gioca con le forme ingannevoli della luce. Dopo, però si comincia sul serio. Nina Zilli sale sul palco e porta una nota di blues, si assiste al ritorno di Marco Masini, di Anna Tatangelo e all’intermezzo culinario di Joe Bastianich; quest’ultimo scanzonato e irriverente al punto giusto. Dopo il giudice di Masterchef è il turno di Raf, dei commenti su Romina e Albano - per Rocio l’emozione di rivedere un’ex-coppia di nuovo insieme è grande - poi arriva l’ospite Biagio Antonacci con un’esibizione che sul finale omaggia il Pino Daniele di Quando. Dopo la performance acclamatissima di Il Volo, è il turno della super ospite Charlize Theron. Bellissima e statuaria, senza vezzi da diva, l’attrice risponde alle domande del conduttore progettate per non tirare fuori nulla di particolare oltre a risposte standard, educate di certo, ma non particolarmente rivelatorie della personalità dell’attrice sudafricana. Spezzano il codice della formalità solo argomenti come il matrimonio e il ricordo personale di Nelson Mandela. E chiaramente in questo senso non manca l’omaggio all’Italia del cibo e delle persone calorose. Quanta originalità, ma fa sempre piacere sentirselo dire.  
 
Dopo l’ospitata è il momento del ricordo di Mango. Rocio balla sulle note di Lei verrà e appare visibilmente emozionata. Di seguito è il momento di tornare alla gara con le esibizioni di Irene Grandi e del vincitore di X Factor Lorenzo Fragola. Di nuovo momento comicità con Angelo Pintus, il trionfatore di una tournee teatrale di 150 date. Qui la maledizione dell’Ariston colpisce ancora. Come è successo la prima sera per Siani, la satira mainstream sanremese non convince e non riscalda di certo il pubblico. D’altra parte, sono le esibizioni non ufficiali, come l’umorismo di Rocco Tanica direttamente dalla sala stampa e i siparietti dei Boiler, a strappare le vere risate dell’intera serata. 
 
Arrivano I Soliti Idioti, e l’atmosfera si inasprisce. Emma li canzona con un: “Dicono di essere diventati cantanti” e aldilà della giustezza dell’affermazione, fa piacere vedere quando una valletta esprime opinioni autentiche. Al duo sfugge una parolaccia, secondo i piani doveva essere bippata e il carrozzone di marketing e scemenza, apprezzabile, divertente, ma totalmente fuori contesto, lascia il posto all’ospitata di Pino Donaggio, autore di Io che non vivo. Successivamente cantano Bianca Atzei e Moreno, frammentati dall’ospitata di Vincenzo Nibali.

La competizione chiude il cerchio con l’ultima esibizione del rapper e Luca Argentero insieme a Claudio Amendola salgono sul palco per presentare Io e La Giulia, film di prossima uscita. La verve dei due attori fa dimenticare il dazio della marchetta e dopo i graffianti Boiler è il turno della cantante transgender Conchita Wurst. La vincitrice dell’Euro Vision Contest 2014 canta Heroes e la voce è talmente potente e intonata che ci si dimentica della forma e si rimane conquistati dal talento. Poi la comparsata di Zanetti, vice-presidente dell’Inter e un momento dance con Marlon Roudette, che canta When The Beat Drops Out. Infine, l’annuncio dei 4 Big a rischio eliminazione. Figurano: Bianca Atzei, Biggio e Mandelli, Moreno, Anna Tatangelo. La serata si conclude oltre la mezzanotte con la stessa cadenza con la quale era iniziata: prevedibilmente confortevole ma godibile, e prepara il campo alla terza puntata di domani dedicata alle cover. 
 
 
 
 
 
 
 
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