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Da House of Cards a Jessica Jones: le 10 migliori serie del 2015

Seriale è bello e non basta mai. Ecco i prodotti migliori di questi 12 mesi di binge-watching

House of Cards 3

30.12.2015 - Autore: La redazione
Puntata dopo puntata, episodio dopo episodio, hanno reso reali persino le premesse più assurde e lontane dalle nostro vivere quotidiano. Come quella di un supereroe cieco pronto a combattere il crimine, o della nuova giovinezza di un duo di settantenni e infine la violenza privata della provincia americana del Minnesota. Lo hanno fatto distillando consigli di vita, senza eccessivi moralismi, e soprattutto intrattenendo lo spettatore. Le abbiamo amate nel 2015 e adesso siamo qui a fare bilanci in attesa che la prossima stagione televisiva ci apra le porte verso nuovi scenari televisivi. Ecco quindi le serie che ci sono più piaciute quest’anno e perché. 


Grace and Frankie
La sit-com over ’70 dell’anno. Un prodotto originale Netflix capace di trasformare la decadenza di un gruppo di anziani - i due membri maschili della coppia dichiarano alle rispettive mogli la propria unione omosessuale, mentre le due donne abbandonate diventano amiche/nemiche - nel racconto di un nuovo ritratto della maturità personale. Certo, c’era bisogno di uno script irriverente di Marta Kauffman (Friends) e Howard J. Morris e un cast incredibile di attori storici come Jane Fonda, Lily Tomlin, Martin Sheen e Sam Waterston, a dare realtà al gruppo di personaggi. Ma qui tutto va nel verso giusto e lo show diverte anche i più giovani. Perché i temi della trasformazione e della messa in gioco personale, si sa, quando descritti così bene, sono pane nutriente per tutte le generazioni. 

 
Jessica Jones
Netflix fa centro insieme all’universo dei personaggi collaterali Marvel sbarcati nel formato seriale. Non fa differenza Jessica Jones, ex eroina reinventatasi investigatrice privata e in fuga da un ex amante mostruoso che la perseguita. Krysten Ritter è perfetta nei panni di un carattere cupo, disordinato, e non sempre convinto di avere le qualità necessarie per poter aiutare gli altri. Colpo di genio invece è quello di  aggiungere al tema della violenza fisica quello della violenza psicologica, per questo mistery originale di Netflix

 
Daredevil
Anche per Daredevil il colosso dello streaming online non sbaglia target di riferimento e ambientazione. Per il supereroe-avvocato Matt Murdock (Charlie Cox) la cupa zona di Hell’s Kitchen di New York è una trappola insidiosa. Sia perché è cieco, sia perché la sua carriera di salvatore speciale è solo all’inizio. Però Murdock ha un animo tormentato dall’handicap visivo, e una forza bruta che mostra in un lungo piano sequenza al termine del secondo episodio della prima stagione. Altro punto di forza, la presenza di attori poco conosciuti che però catturano subito l’attenzione del pubblico. Noi a Daredevil vogliamo già bene e aspettiamo con ansia la seconda stagione. 


The Knick 2
Il ritorno dall'inferno del dottor John Thackery di Clive Owen continua a condizionare fortemente la serie di Steven Soderbergh, capace di restare fedele a se stessa e di approfondire personaggi e situazioni presentate nella stagione iniziale. Meno pathos forse, ma la sostanza è molta… Sarà impegnativo ripartire da quanto visto nel caso di una ulteriore conferma.
 

The Man in the High Castle
Attesissimo, non delude l'adattamento di La svastica sul sole di Philip K. Dick prodotto da Amazon Studios. Già annunciata la prossima stagione della serie nella quale vedremo svilupparsi le storie dei personaggi appena presentati, che stavolta potrebbero doversi muovere a cavallo di due mondi, come suggerito dai film al centro della vicenda e dalla enigmatica conclusione.

 
Fargo
La seconda stagione di Fargo è appena iniziata su Sky Atlantic ma già ci sono le basi per definirla un ottimo prodotto animato dallo spirito da black comedy tipico dei fratelli Coen. Questa volta l’universo di piccoli criminali e la violenza della provincia americana del Minnesota – anche qui cadranno diversi centimetri di neve – è al centro del racconto ambientato nel 1979. Immaginario un po’ retrò quindi, per narrare la violenza dell’uomo comune, qui interpretata dalla coppia Peggy Blumquist (Kirsten Dunst) e suo marito Ed Blumquist (Jesse Plemons), della criminalità locale della famiglia Gerhardt di Fargo, Nord Dakota e delle indagini portate avanti dal duo di sceriffi Lou Solverson (Patrick Wilson) e Hank Larsson  (Ted Danson). Un universo abbastanza pulp che non fa sentire la mancanza di Lorne Malmo, il killer spietato della prima stagione interpretato da uno splendido Billy Bob Thornton. Scrive la maggior parte degli episodi quel geniaccio di Noah Hawley

 
True Detective 2
La seconda stagione di True Detective è diventata, durante la messa in onda, il punching bag degli spettatori e dei critici, che hanno colto ogni occasione per attaccare qualsiasi suo aspetto, forse perché presi alla sprovvista dal repentino cambio di direzione rispetto alla prima stagione. E invece, a costo di sembrare quelli che fanno i controcorrente apposta, TD2 è stato anche meglio di TD1. Certo, non c'erano Matthew McConaughey e Woody Harrelson, ma le debolezze della prima stagione, ovvero una risoluzione non all'altezza dell'intrigo e dialoghi spesso costruiti usando il manuale della filosofia in 140 caratteri, sono stati spazzati via da un nichilismo senza pari e grandi prove da parte di tutto il cast, Vince Vaughn e Colin Farrell in primis. Grande televisione.

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House of Cards 3
Dopo una seconda stagione esagerata e con sbalzi di ritmo, House of Cards si riprende alla grande con un Kevin Spacey meno scatenato e più disposto al gioco di squadra. Una nuova scia di sangue, nuovi complotti politici che strizzano l'occhio alla realtà e un'inaspettata crisi matrimoniale con la First Lady Robin Wright che potrebbe veramente mettere a rischio il suo trono di Presidente USA. Un grande protagonista circondato da grandissimi personaggi di supporto. 

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Better Call Saul 
All'annuncio che AMC avrebbe prodotto uno spin-off di Breaking Bad, il mondo ha storto il naso. Perché andare a toccare una delle poche serie perfette in circolazione? Salta fuori che invece Better Call Saul è una scommessa riuscita, una serie percorsa da un umorismo nerissimo che ha trovato una sua voce da subito, e senza il bisogno di citare eccessivamente la saga madre. Bob Odenkirk è un attore capace di grandi sfumature e il suo Jimmy McGill non è ancora Saul Goodman: il piacere sarà proprio vederlo fare questa transizione.

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Mozart in the Jungle
Gli Amazon Studios, hanno prodotto questo piccolo grande show andato in onda in Italia nel corso del 2015 e basato sul libro Mozart in the Jungle: Sex, Drugs, and Classical Music di Blair Tindall. Elementi chiave della serie, il surrealismo romantico targato Roman Coppola (tra i produttori esecutivi), e l’ambientazione hippie-chic, che ruota intorno alla vita della New York Philarmonic, tra amori, musica, intrighi e il tentativo di dare corpo e volto al genio. Tra poco sarà disponibile su Amazon la seconda stagione, ma il pubblico italiano dovrà aspettare ancora un po’ prima di vedere Rodrigo (Gael Garcia Bernal) riprendere le redini della sua sgangherata e talentuosa orchestra.