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Come l'America

Sabrina Ferilli e Massimo Ghini in un film drammatico sull'emigrazione negli anni'50 in onda il 23 e 24 aprile su Raiuno.

Come America

12.04.2007 - Autore: Adele de Gennaro
Arriva finalmente sugli schermi di Raiuno \"Come l\'America\", il film scritto da Sandro Petraglia e Stefano Rulli e diretto dai fratelli Andrea e Antonio Frazzi: una intensa storia drammatica ambientata in Canada negli anni \'50 interpretata da Sabrina Ferilli, Massimo Ghini e Henry Czerny nei ruoli principali. Atteso da tempo - il progetto ha avuto una lunghissima gestazione -il film andrà in onda lunedì 23 e martedì 24 in prima serata su Raiuno, ma è già pronta una versione destinata alle sale cinematografiche che sarà venduta all\'estero. Prosegue così il discorso di massima attenzione dell\'azienda di viale Mazzini verso il cinema, come dimostra anche la presenza degli ultimi film di Moretti e Olmi, entrambi coprodotti dalla Rai, in concorso al prossimo Festival di Cannes. A questo successo si aggiunge ora \"Come l\'America\", una coproduzione italo-canadese Rai Fiction - Eagle Pictures ( il costo complessivo è di 15 miliardi) che ha tutti i numeri per piacere al grande pubblico. Girato in undici settimane fra l\'Italia, nella zona del Polesine, e il Canada, il film racconta una vicenda che mescola lacrime e sorrisi, ma soprattutto ci rammenta il sogno americano degli emigranti italiani, ci fa toccare con mano la solitudine e il dolore dei nostri connazionali sradicati, ci mostra il coraggio di chi ha scelto l\'integrazione in un\'altra cultura. Una bellissima storia, insomma, dove l\'attenzione per i dettagli si rivela non solo nella regia e nella recitazione ma in ogni aspetto, dalla musica di Luis Bacalov (premio Oscar per la colonna sonora de \"Il postino\") alla fotografia di Andree Pienar. Logico, dunque, che Sabrina Ferilli non si sia lasciata scappare un\'occasione del genere, era esattamente il ruolo che sognava da anni: Antonia, la madre coraggio emigrata in America alla ricerca del marito, \'doveva\' essere lei. Fondamentale anche la scelta di Massimo Ghini, uno dei nostri attori italiani più ricercati all\'estero, che qui interpreta Mario, un simpatico camionista italiano in cerca di fortuna. Accanto a loro il canadese Henry Czerny (molti lo ricorderanno in \"Mission Impossible\" e \"La tempesta di ghiaccio\"), Gioia Spaziani (impegnata attualmente nella soap \"Un posto al sole\", è tra i protagonisti del film di Ettore Scola \"Concorrenza sleale\") ed i piccoli Cosimo Bani e Veronica Niccolai. Il film inizia nel 1951, l\'anno della grande alluvione del Polesine. Antonia, una giovane ostetrica, perde tutto e decide di partire per il Canada, dove qualche anno prima era emigrato il marito, assieme ai figli Matteo e Annina e alla sorella Paola. Giunta in America, la donna scopre che il marito ha un\'altra donna e un\'altro figlio, tuttavia sceglie di non dire la verità ai suoi bambini. Grazie all\'aiuto di Mario, un giovane camionista italiano, Antonia trova sistemazione in un ristorante, dove inizia a lavorare come cameriera insieme alla sorella. Matteo, credendo che la madre abbia rinunciato a cercare il padre, soffre moltissimo e inizia a fuggire da scuola, compiendo anche qualche piccolo furto. Fra tante preoccupazioni Antonia trova sollievo nell\'allegria di Mario che, tra un viaggio e un\'altro, la corteggia discretamente. La situazione, però, è destinata a peggiorare: Paola muore vittima di un aborto clandestino, in seguito Matteo finisce in carcere dopo uno scippo ed il ferimento del suo inseguitore. Le sbarre non frenano la voglia di ribellione del ragazzino che, infatti, riesce ad evadere. La sua fuga termina però con un altro arresto, cui segue un processo e la condanna a quattro anni di detenzione. Per Antonia è un grandissimo dolore, anche perchè il rapporto con il figlio arriva alla rottura totale: al termine del processo Matteo le chiede di scomparire dalla sua vita. Passano gli anni e ritroviamo Antonia ed Annina in una nuova casa. Un giorno Mario propone ad Antonia di partire con lui, sul suo nuovo camion, per andare a trovare Matteo. Durante il viaggio tra i due nasce l\'amore, ma per la donna le amarezze non sono finite: ormai Matteo rifiuta il suo essere italiano, la sua famiglia. Adesso la sua unica passione è la corsa, l\'unica identità è quella del paese in cui vive. Ma non solo. Mario, partito alla ricerca dell\'oro - il suo grande sogno - muore tragicamente. Sempre più sola, Antonia cerca soddisfazione nel lavoro e, vinto un concorso da infermiera, viene assunta in un\'ospedale dove conosce Steven, un giovane medico.......... Romanzo popolare, memoria storica, dolori e speranze: sarà anche fiction, ma il film di Andrea e Antonio Frazzi non ha nulla da invidiare al cinema puro ed è per questo che, con ostinazione e caparbietà, il progetto ha potuto vedere la luce. Artefice dell\'operazione è stato soprattutto Giampaolo Sodano che, rilevando la Eagle Production, ha partecipato all¹asta bandita dalla Rai ed ha acquisito i diritti del film. \"Come l\'America - afferma Sodano - è davvero il frutto di una testardaggine. Era dagli anni 60 che non si affrontava il tema dell¹emigrazione e, appena letta la sceneggiatura, ho cercato di realizzarla. All¹inizio, quando ero direttore di Raidue, pensai di affidare il progetto a Domenico Procacci, ma era una produzione troppo costosa. Solo quando ho rilevato la Eagle Pictures ho deciso di riorganizzare l\'attività di questa società partendo proprio dal film di Rulli e Petraglia, così ho chiesto alla Rai di partecipare ad un accordo di coproduzione internazionale\" . Fra l¹altro il film è stato girato in inglese, una scelta indispensabile per aumentare il suo valore produttivo in vista della distribuzione all¹estero. \"Spero che questo prodotto - aggiunge il direttore di Raifiction Stefano Munafò - dimostri come sia possibile conciliare i grandi numeri d¹ascolto con la qualità estetica del grande cinema\". Entusiasta anche il presidente della Rai Roberto Zaccaria. \"Dopo aver visto \'Come l\'America\" - dichiara - mi chiedo qual è la differenza fra tv e cinema. Non vedo più questa linea di confine, possiamo dire davvero di aver demolito una barriera e, vedrete, i numeri ci daranno ragione\". Anche la Ferilli, attratta dalla sceneggiatura di Rulli e Petragli fin dall\'inizio, è al settimo cielo, tanto da dichiarare : \"Questo è il ruolo più bello interpretato finora, anche se devo dire che i fratelli Frazzi sono stati molto esigenti\". La conferma è data dallo stesso regista Antonio Frazzi: \"Sabrina ha ragione, siamo stati molto esigenti perchè questa è una storia di grande dolore. Sentivamo di dover trattare questo tema con il massimo del rispetto e della dignità, ma siamo pienamente soddisfatti del risultato.Ci sono momenti di interpretazione altissima, che oggi si vedono raramente non solo in tv ma anche al cinema\".  
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