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Bruciato io?

Burn Notice: così duro a morire che è quasi resuscitato. La quarta stagione al via su FX.

Burn Notice 4

03.06.2011 - Autore: Valeria Roscioni
In conclusione finché sei bruciato non vai da nessuna parte. Per tre stagioni l’intro di Burn Notice - Duro a morire lo ha ripetuto allo spettatore come una sorta di dichiarazione di intenti.  Michael Western (Jeffrey Donovan), era un agente della CIA, poi ha ricevuto una Burn Notice è stato bruciato, messo da parte, radiato, scomunicato. Ovviamente non per causa sua. E così episodio dopo episodio lo si è visto tornare a casa a Miami dalla mamma (gli agenti della CIA disoccupati somigliano tremendamente ai bamboccioni di casa nostra!) e riciclarsi come detective privato insieme alla sua ex fidanzata e ad un suo caro amico: due caratterini nient’affatto semplici da gestire.

Per tre stagioni è andata così, tra un caso da risolvere e l’infinita indagine per scoprire chi avesse appiccato il fuoco di notizie false che lo aveva bruciato. È andata così, con Miami sullo sfondo così come il classico crime vuole dai tempi di Miami Vice, mentre il nostro eroe improvvisava trovate da Mcgiver e la sceneggiatura si divertiva ad accostare azione pura e comicità spaccona anche grazie alla voce narrante del protagonista. L’ultimo episodio trasmesso aveva lasciato Western nelle mani della CIA, catturato, braccato, scomparso dopo aver finalmente scoperto quale fosse stata l’origine di tutti i suoi guai. Ora è giunto il momento del reboot. Le prime scene ri-azzerano tutto: il nostro non è più bruciato, almeno non del tutto. La CIA ha bisogno di lui per risolvere l’intricato caso di corruzione ancora in sospeso, non lo riabiliterà, ma potrà collaborare. Come avrebbero detto in Casablanca: “Questo è l’inizio di una splendida amicizia”. E la fine di Burn Notice così some lo abbiamo conosciuto. Azione ed ironia non verranno comunque a mancare. Il primo episodio del quarto atto questo lo mette bene in chiaro: il ritmo è lo stesso, il testosterone in ballo anche, sono solo le regole del gioco a cambiare. Ora i cattivi sono i soci. Si temeva forse la noia nonostante le copiose sparatorie, il ritmo serrato e i cambi repentini di registro a tener alta la bandiera? La serialità ha giocato uno scherzo perverso sia a chi la scrive sia a chi la ama degno della morale del Gattopardo: bisogna che tutto cambi affinché ogni cosa resti com’è.

Per dubbi, domande e perplessità l’unica soluzione è sintonizzarsi su FX a partire dal 6 giugno alle 21:50.