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A Lo Cascio si deve credere

Per Lo Cascio recitare sembra un'urgenza, una conditio sine qua non, uno stato naturale a cui non ci si può sottrarre: come l'uccello vola e il pesce nuota, lui recita. E quando lo fa, gli si crede.

Luigi Lo Cascio

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi
Pochi attori italiani possono dirsi bravi. La maggior parte recita come se avesse potuto fare qualsiasi altra cosa. Alcuni no, ma sono pochi. Luigi Lo Cascio è uno di quei pochi. Lui sembra che non avrebbe potuto fare nient\'altro. È nato a Palermo il 20 ottobre del 1967. Una famiglia numerosa e felice. Cinque fratelli, una nonna che viveva con loro, un\'atmosfera serena dove i guai navigano lontani. Eppure quest\'attore deve gran parte del suo fascino (che non è dovuto a dei tratti regolari o a un fisico da bronzo di Riace) a quell\'aria sofferente, cupa, meditabonda e sempre un po\' distante. È strano pensarlo se lo si guarda negli occhi: Lo Cascio ha avuto una vita felice. Un giorno il teatro irrompe nella sua vita. Da studente di medicina aspirante psichiatra si unisce ad una compagnia di amici di infanzia e inizia a fare cabaret. Una passione per Bunuel, per Elio Petri, per Hitchcock, per Orson Welles; per il teatro pirandelliano, la tragedia greca ma anche per Bertold Brecht e per Beckett. Un bel giorno Federico Tiezzi gli propone una piccola parte in \"Aspettando Godot\". Luigi accetta e gira i teatri più famosi d\'Italia. È la \"chiamata\". Abbandona tutto e riesce ad entrare all\'Accademia d\'Arte Drammatica \"Silvio D\'Amico\", ne esce nel \'92 presentando come pezzo d\'ammissione il brano di Petrolini \"Roba seria\". Un giorno lo chiama suo zio Luigi Burrano e gli dice: \"Vieni subito qui, sto pranzando con Marco Tullio Giordana che è alla ricerca di un attore per il ruolo di Peppino Impastato e non riesce a trovarlo.\" Luigi è andato subito lì, e pochi mesi dopo cominciavano le riprese de \"I Canto passi\", primo film di Lo Cascio, nel quale l\'attore è appunto Peppino Impastato, il ragazzo siciliano caduto vittima della mafia nel coraggioso tentativo politico di combatterla con le sole armi della parola e della propaganda. Il ruolo esordiente viene premiato con il David di Donatello. Un premio forse ancora più grande viene dalla parole che la madre di Peppino ha rivolto all\'attore dopo aver visto il film: \"Grazie, me lo hai resuscitato\". Questo è il nodo della questione: Luigi Lo Cascio recita, e non si può non credergli. Nelle vesti di Claudio, il giovane avvocato omosessuale che vive con difficoltà la sua condizione di emarginato (Il più bel giorno della mia vita, regia di Cristina Comencini) non si può non credere alla sua omosessualità frustrata. Nelle vesti di Antonio, l\'autista che si innamora di Anna, (Luce dei miei occhi, regia di Giuseppe Piccioni) non si può non credere che la ami davvero. È gazie a questo ruolo che infatti Lo Cascio vince anche la Coppa Volpi alla 58a Mostra del Cinema di Venezia e assurge al ruolo di uno dei più promettenti attori italiani. Il 2002 è la volta de \"La meglio Gioventù\" di Marco Tullio Giordana, premiato con il David di Donatello. È la storia di una famiglia italiana dagli anni Sessanta ad oggi, attraverso la contestazione politica, il viaggio, l\'amore, la morte e l\'amicizia. Alessandro Piva lo sceglie per \"Mio Cognato\", al fianco di Sergio Rubini, fino alla proposta di Marco Bellochio che lo vuole per il ruolo di uno dei sequestratori di Moro per il film \"Buongiorno Notte\". Per prepararsi alla parte Lo Cascio ha studiato la grammatica barese, si è documentato, è andato indietro con la memoria e ha dato vita ad un personaggio credibile, vivo, ma che comunque, dice l\'attore, non potrà mai rappresentarlo. - \"Qualunque sia il proseguimento del mio mestiere d\'attore non potrò che essere legato per sempre alla figura di Peppino Impastato\" - spiega. Adesso in tutte le sale \"La vita che vorrei\" di Giuseppe Piccioni, un film dove la realtà e la finzione uniscono nell\'amore due attori, uno rodato (Lo Cascio), l\'altra inesperta (Ceccarelli) che troveranno la via per amarsi nonostante il profondo divario umano che li divide. Anche in questo film Luigi Lo Cascio riesce a dare vita ad un personaggio talmente reale, talmente mimetico, che non si può non credere ad ogni parola, ogni sguardo, ogni gesto che compie. È atteso per la fine dell\'anno il suo ultimo film, per la regia di Eros Puglielli (Dorme) Luigi lo Cascio sarà l\'ispettore Amaldi di \"Occhi di Cristallo\", dove un assassino, pezzo per pezzo, costruirà il suo sanguinoso disegno di morte inseguito dall\'ispettore che dovrà lottare contro il tempo e contro il passato. Qualsiasi cosa Lo Cascio deciderà di fare, sappiamo che pochi attori hanno il demone dell\'aleteia, della verità, a pochi crederemo ciecamente, e che lui sarà uno di questi.