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21 Grammi

Ogni corpo, al momento della morte, perde 21 Grammi. Si dice che sia il peso dell'anima. Ebbene questo film parla, possiede e racconta di questo fuggevole spessore, degli eventi racchiusi nel bilico estremo tra la vita e la morte.

21 grammi

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi
Regia di: Alejandro Gonzàlez Inàrritu Con: Sean Penn, Naomi Watts, Benicio Del Toro, Charlotte Gainsbourg   Il matematico Paul Rivers (Sean Penn) ha una grave malattia al cuore ed è in lista d\'attesa per un trapianto. Sua moglie Mary (Charlotte Gainsbourg) torna accanto a lui dopo un periodo di crisi e desidera fortemente un figlio, anche a costo dell\'inseminazione artificiale. Cristina Peck (Naomi Watts) ha rinunciato ad una vita dissoluta per costruirsi una famiglia. Ha un marito che ama e due bambine che la riempiono di gioia, almeno fino al giorno in cui un tragico incidente non le porta via tutto. Jack Jordan (Benicio Del Toro) è un ex criminale che ha trovato nella lettura più pedante e rigorosa delle Sacre Scritture la forza del riscatto e il calore di una famiglia. La vita di queste tre persone verrà unita inaspettatamente, con un effetto tanto tragico quanto dirompente che cambierà per sempre i loro destini.   Ogni corpo, al momento della morte, perde 21 Grammi. Si dice che sia il peso dell\'anima. Ebbene questo film parla, possiede e racconta di questo fuggevole spessore, degli eventi racchiusi nel bilico estremo tra la vita e la morte. C\'è inoltre nelle fitte trame della storia quell\'influenza, così delicata da raccontare, che i morti esercitano sui vivi. 21 Grammi non è un film estetico. Mostra lo sporco di cui si compongono gli animi e gli oggetti, i luoghi squallidi del dolore, l\'inadeguatezza del bello e del giusto, la disperazione della vendetta. Ma in questo putridume di cose e di persone è ancora possibile scovare la bellezza. Dunque un film anche sulla volontà di essere e di rendere felici, sulla redenzione e sull\'amore.   La cinepresa quasi sempre a spalla e la costruzione temporale apparentemente caotica, piena di anticipazioni e di flash-back, rende inquieto lo spettatore e comunica un vivo senso di angoscia e di precarietà, senso che sembra essere alla base del film. Le storie dei personaggi, di per sé, non sono originali, ma questo poco importa perché il fine del film non è quello di stupire o di incuriosire, bensì quello di esprimere fisicamente di quali sentimenti siano capaci gli esseri umani quando si trovano faccia a faccia con la morte. E questi 21 grammi poi, che non sono che il peso di un colibrì, quale anima si portano via, e dove si poseranno se non tra i vivi, se non tra coloro che restano?   Il cast è incredibile. Una nota particolare deve essere fatta a Naomi Watts, già vista e ammirata in Mullholland Drive di David Lynch. L\'attrice è in grado di reggere qualsiasi scena con una potenza straordinaria, per nulla sospettabile sotto i tratti comuni e un po\' diafani del suo visetto da inglese. Primo film americano di Alejandro Gonzàlez Innàritu. Dopo \"Amores Perros\" il regista messicano ha portato una pellicola ideata e scritta in spagnolo nel Middle America. Il risultato è universale.