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John Wick: Keanu Reeves killer vulnerabile a 50 anni

L'attore torna a sparare e a fare acrobazie in un divertente action movie: “Il mio sicario è un uomo sensibile che diventa risoluto”

John Wick

18.01.2015 - Autore: Pierpaolo Festa
Keanu Reeves vedovo inconsolabile, Keanu Reeves killer vulnerabile. È così che ci appare in “John Wick”, action movie che ce lo restituisce cinquantenne in forma smagliante, pronto ad affrontare un esercito di malavitosi con la facilità con cui si sbaragliano dei moscerini. “Il film è un prototipo unico nel suo genere – rivela l'attore – È una storia dai toni diversi: da una parte è sobria e seria, ma allo stesso tempo divertente”. Ci sono due mondi che scorrono in John Wick, quello “reale” in superficie e quello criminale sotterraneo, fatto di specialisti della morte che vestono all'ultimo grido e dormono in alberghi extralusso, sempre con la pistola sotto il cuscino. John Wick è uno di questi, tornato alla vita che aveva abbandonato per amore, e adesso in cerca di vendetta.

Keanu, hai compiuto cinquant'anni lo scorso settembre e ora ti vediamo nei panni di una macchina da guerra in un film action. È stata una sfida?
A dirti la verità non posso più permettermi di fare le acrobazie che riuscivo a fare fino a dieci anni fa. Alcune cose però continuo a recitarle veramente io e va bene così. Ho una passione speciale per i film d'azione, a patto che lo spettacolo non sia necessariamente anteposto in maniera forzata alla trama. Nel caso di “John Wick” mi piaceva che il personaggio avesse una forte componente emotiva: è un uomo sensibile che poi diventa risoluto.

Nei primi minuti del film ti vediamo effettivamente in lacrime. È stato difficile girare quella scena?
Al contrario, mi sono divertito da morire mentre la giravo! La moglie gli regala il cucciolo e gli scrive una lettera in cui dice: “Avrai bisogno di qualcuno da amare”. Quando all'inizio del film gli uccidono il cane, ecco il nucleo del personaggio: in quel momento tutti gli spettatori si identificano sia con il sentimento di vendetta improvviso sia con l'emozione che guida John Wick a riprendersi la vita che gli è stata portata via.

Parliamo dello stile di John: sempre elegantissimo, anche quando è alle prese con sparatorie acrobatiche...
Be', questo dress code denota un po' il senso di controllo che i personaggi vogliono avere. I sicari hanno la precisione di un sarto, il loro vestito è una specie di armatura che li aiuta a ricordare chi sono. Allo stesso tempo la scelta di indossare giacca e cravatta è legata a una certa estetica della morte: della serie, devi prenderti cura di te, perché tutto può accadere. In altre parole sono già pronti per entrare nella bara!

Naturalmente hai un precedente illustre nella tua carriera, quando si parla di action movie. Ti manca il ruolo di Neo nella saga di Matrix? E come ti poni nei confronti dei due sequel di Matrix, amati e odiati dai fan?
Mi manca? Be' mi spiace che il destino di Neo si sia compiuto alla fine del terzo film. In quanto ai sequel, ricordo che l'intenzione di Lana e Andy Wachowski era cambiare prospettiva di intrattenimento film dopo film. Trovare un modo diverso per coinvolgere il pubblico. Quei film sono diversi e non molti sanno che Matrix è stato concepito subito come una trilogia: i registi hanno potuto girare gli altri due sequel solo quando il primo film ha avuto tantissimo successo. In quanto a me, credo che l'evoluzione del personaggio di Thomas Anderson/Neo sia una delle storie più belle che io abbia mai interpretato: all'inizio del film è solo nella sua stanza, alla fine della trilogia è pronto al sacrificio più grande e non lo fa solo per gli umani, ma anche per le macchine! Ripenso a quando il Deus Ex Machina alla fine del film mi chiede: “Cosa vuoi?”. E io nei panni di Neo gli rispondo: “Pace”... mi vengono i brividi ripensando a quel momento!

“John Wick” uscirà nelle sale il 22 gennaio.
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