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Anteprima: Need for Speed, la strada brucia

Finalmente un film di genere degno di questo nome, capace di integrare gli inevitabili ammiccamenti a un pubblico piu' ampio senza perdere in coerenza e azione

25.02.2014 - Autore: Mattia Pasquini
Alla base di tutto un videogioco, celebre e giocatissimo, come in molti altri casi. Ma qui bisogna dire che lo spunto è' stato sviluppato degnamente, senza farsene un fardello ne' cercando sciocchi rimandi forzando la trama.

"Need for Speed" riesce infatti, con poche semplici e azzeccatissime mosse (ispirazione - protagonista - plot - stunt), a dimostrare quanto sia possibile produrre un buon film di genere, realistico e dinamico insieme: e, senza eccessive pretese o presunzioni, un'ottima occasione per condividere adrenalina e tensione con il vostro affezionatissimo Jesse Pinkman.Già perché la presenza di Aaron Paul - fresco di conclusione della storica "Breaking Bad" e ansioso di mostrarsi cresciuto ed emancipato - è un'aggiunta importante a un film che riesce a miscelare una storia d'amore non stucchevole e seriosa con l'azione e gli inseguimenti che la backstory della competizione comporta.

Al suo fianco ci sono - in ruoli parimenti lineari - la sempre piu' usata e naive Imogen Poots (presto la vedremo anche in "Non buttiamoci giù") e un Dominic Cooper (visto in "Captain America", "La leggenda del cacciatore di vampiri", "Un ragionevole dubbio") versione cattivo che offre un utile controparte all'eroe. In definitiva, si esce dalla sala soddisfatti. Nonostante siamo talmente abituati ai franchise da rendere difficile non rifarsi a criteri e modelli da questi imposti, e per quanto sia inevitabile pensare a "Fast and Furious" nel seguire una vicenda di motori amicizia e redenzione - anche se nel caso in esame (ma non è una novità nemmeno questa) si tratta più di sete di giustizia - con "Need for Speed", pur insistendo ovviamente su quello stesso pubblico, siamo lontani anni luce da prodotti meramenti rombanti alla "Getaway" con Hawke e Selena Gomez. Scott Waugh (ha diretto "Act of Valor") e John Gatins (Real Steel) mettono in scena una storia costruita con cura e attenzione, soprattutto degli obiettivi, e il risultato è un film che dubitiamo mancherà di soddisfare gli amanti del genere.

Siamo ai cattivi contro i buoni, certo, l'ingiustizia contro il merito, l'arroganza contro il cuore: linee narrative semplici, che si uniscono a una regia pronta a concedersi qualche ripresa d'eccezione, aiutata dalla presenza di Michael Keaton come narratore di eccezione per quanto avulso dallo svolgimento principale. Quasi banali come punti di forza, in un prodotto siffatto, ma in un panorama di prodotti simili davvero scialbi e mal realizzati riescono a distinguersi.
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