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Zoe Saldana è la nuova Uhura

J.J. Abrams l'ha reclutata a bordo dell'Enterprise come sex symbol dell'universo di Star Trek. Vi presentiamo, dunque, la 30enne attrice che sul suo curriculum vanta anche l'essere stata diretta da Steven Spielberg e James Cameron.

Star Trek Zoe Saldana Poster

05.05.2009 - Autore: Andrea D'Addio
Ok, nessuno le perdonerà mai l’avere interpretato un film come “Crossroads”, celebre flop commerciale costruito sulla volontà dell’allora superstar Britney Spears di lanciarsi nel cinema, ma all’epoca (parliamo del 2002) Zoe Saldana aveva solo ventiquattro anni. Nessuno la conosceva e in qualche modo doveva pur mettersi in mostra!



Studente appassionata di ballo, la fortuna di Zoe Saldana nasce nei sette anni in cui i genitori decisero di tornare nella natia Santo Domingo dal freddo New Jersey dove la piccola era nata. Dal 1988 al 1995, quindi fino al suo diciassettesimo anno di età, Zoe ebbe modo di assorbire quella passione per la musica e la danza (si iscrisse anche ad una prestigiosa accademia del luogo) che è propria della sua terra. Sette anni che le diedero modo di ritornare negli States con un bagaglio di talento che nessuna scuola occidentale di danza potrà mai trasmettere ai suoi alunni. La Repubblica Domenicana ha questa qualità: seppur povera e piena di problematiche sociali e politiche, riesce a regalare la sua magia a qualsiasi suo cittadino emigrato che vi faccia ritorno. Dopotutto è così anche per lo scrittore Junot Diaz, premio Pulitzer nel 2008 con “La breve e favolosa vita di Oscar Wao”, quando al suo eponimo protagonista ha fatto intraprendere lo stesso percorso di vita che ha vissuto Zoe Saldana e con lei tanti suoi connazionali per una precisa ragione. Per chi proviene da quella terra, ma che non vi è nato, il ritorno dall’America è un passaggio imprescindibile sia per diventare adulti che per capire i propri limiti e le proprie qualità, siano esse quelle di uno scrittore di fantascienza o di un attore.



Dicevamo della danza. E’ proprio grazie alle sue grandi doti di ballerina che nel 2000 Zoe riesce a strappare un ruolo nel film musicale “Center Stage”. Da quando era ritornata negli States alla passione per il ballo Zoe aveva affiancato l’interesse e l’impegno nel teatro e così un musical era più che mai l’occasione giusta per mettersi in mostra. Successivamente: piccole parti in serial televisivi, il già citato “Crossroads” e, soprattutto, un piccolo ruolo nel primo “Pirati dei Caraibi ”, quello che le permette di arrivare, come si dice, “ad una svolta”. Nonostante le battute siano poche (è una dei membri dell’equipaggio della Perla nera), il suo volto buca lo schermo. Ecco quindi “The Terminal” di Steven Spielberg (è l’agente di sicurezza di cui è innamorato segretamente Diego Luna), la parte di protagonista in “Indovina chi?” (remake di “Indovina chi viene a cena?” con il compianto Bernie Mac), cinque puntate da guest star nella serie “Six Degrees”, il thriller della scorsa stagione “Vantage Point - Prospettive di un delitto” e la prestigiosa chiamata di James Cameron per far parte del cast di quello che si preannuncia uno dei più importanti film della storia del cinema per la tecnologia investita e gli anni di lavorazione impegnati, e cioè “Avatar”.



Nell’attesa che la fatica del regista di “Titanic” veda la luce (18 dicembre 2009), ecco “Star Trek”. Per rilanciare la franchise il regista J.J. Abrams ha voluto tutti attori giovani dotati di carisma, ma non ancora completamente identificabili dal grande pubblico, un team pronto a spiccare il volo così come lo è il nuovo, e mai così atteso, capitolo dell’Enterprise. Chi meglio di questa bellezza esotica che ha già vissuto, sulla Terra, esperienze e mondi così diversi? Chissà poi se con “Star Trek” Zoe non sarà al centro di un qualche evento dall’importanza iconografica equiparabile a quello che toccò alla prima e, fino a questo film, unica Nyota Uhura, l’attrice afroamericana Nichelle Nichols. Nel 1968 lo scambio di effusioni tra la celebre ufficiale responsabile delle comunicazioni a bordo e il capitano Kirk (William Shatner) rappresentò il primo bacio interrazziale della storia della televisione americana.

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