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Wim Wenders e la vita senza Pina Bausch

L'omaggio del regista tedesco alla geniale coreografa

Pina

01.11.2011 - Autore: La redazione
“Danziamo, danziamo, danziamo altrimenti saremmo persi”, questo era il motto della mitica Pina Bausch. Con Pina, presentato al Festival Internazionale del film di Roma, Wim Wenders si affida al corpo di ballo della Bausch: uno per uno i ballerini si confessano davanti la macchina da presa, aprendo il  loro cuore e lasciandosi andare all'arte della danza.

Pina è l’omaggio monumentale del regista tedesco verso il genio della Bausch: coreografia dopo coreografia, si viene travolti da questo esperimento a metà strada tra teatro filmato e documentario. Quel che ne viene fuori è un viaggio nel testamento spirituale di Pina Bausch. E il regista realizza il tutto attraverso un 3D che rafforza l'impatto emotivo.

“Il film è stato girato a Wuppertal  dove Pina ha trascorso gran parte del suo tempo e della sua carriera – afferma Wenders - Le emozioni che trapelano sono quelle che Pina esprimeva col suo lavoro. Quello che ho voluto fare io stesso era far parlare Pina in prima persona e fare si che la sua città diventasse un personaggio del mio film”. Pina è stato precendemente presentato al Festival di Berlino, dove la presidente di giuria Isabella Rossellini ha dichiarato: “Wenders ha fatto un vero capolavoro con il 3D, usandolo per separare il mondo dei morti, cioè le scene di repertorio con Pina Bausch, da quello dei vivi. E’ un film davvero meraviglioso, anche perché è difficile riprendere così bene la danza”.

Pina, in uscita il 4 novembre, è distribuito dalla Bim.

 

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