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Via da quella stanza!

Arriva in sala 1408, horror claustrofobico tratto da un racconto breve del maestro del brivido Stephen King.

1408

22.11.2007 - Autore: Pierpaolo Festa
Questa è la stagione del ritorno di Stephen King al cinema . Dopo anni di imbarazzanti trasposizioni televisive, le storie del maestro del brivido vengono finalmente ripresentate a pieno schermo. Tratto da un racconto breve pubblicato nella raccolta “Tutto è fatidico”, “1408” è l’ennesima storia di fantasmi che infestano una stanza d’albergo: plot molto semplice, ma che allo stesso tempo offre l’occasione di assistere a un buon horror psicologico.

Durante le ricerche per un nuovo romanzo, lo scrittore Mike Enslin (John Cusack), ossessionato dal tema della morte dopo aver perduto la sua figlioletta, deciderà di visitare la terribile stanza 1408 del Dolphin Hotel, all’interno della quale ben 56 persone sono state uccise senza resistere nemmeno un’ora.
Sebbene messo in guardia dal direttore dell’albergo Mr.Olin (un cameo di Samuel L. Jackson, sempre e comunque bravo e cool), lo scrittore deciderà di entrare…sarà l’inizio dei guai.
Il regista svedese Mikael Håfström, autore del non troppo esaltante “Derailed”, piazza bene gli attimi di paura, che nella tradizione dell’horror sono sempre puntuali come un orologio svizzero, nel giusto equilibrio di prevedibilità e sorpresa per lo spettatore che non vede l’ora che questi momenti arrivino.
L’operazione affascinante del film è quella di ambientare tutta la storia all’interno di una stanza, la quale ci viene mostrata come una vera e propria entità malefica. Tutto si regge però sulla performance di John Cusack, che affronta da solo il film come se fosse un one man show.
Dolore, paura e thriller si alternano in loop, l’unica nota veramente negativa è la mancanza di coraggio nel finale. Sul mercato americano, infatti, è appena uscito il dvd del film contenente un finale alternativo negativo e capace di osare, una scelta che avrebbe potuto dare più luce al film.

1408” è un’alternativa intelligente a tutti gli horror grondanti sangue e alle varie serie di “Saw” e “Hostel” che invadono sempre di più il grande schermo: questo piccolo film non riuscirà certamente a spostare l’horror dalla direzione splatter presa negli ultimi anni, ma è sempre un piacere vedere una solida trasposizione delle storie di Stephen King al cinema.
Se siete suoi fan, prenotate dunque il vostro prossimo appuntamento cinematografico con lo scrittore: presto, infatti, vedremo “The Mist” (La foschia) horror interamente ambientato in un supermercato avvolto da una nebbia nella quale si celano creature mostruose. Alla regia c’è Frank Darabont che da King ha già adattato i bellissimi “Le ali della libertà” e “Il miglio verde”.

Curiosità da 1408:
Il racconto breve di Stephen King ha rischiato di non essere mai scritto. L’autore aveva originariamente creato qualche pagina di 1408 per inserirla nel suo libro “On Writing” come esempio per dimostrare come si modifica una prima stesura. Ad ogni modo lo scrittore del brivido è rimasto intrigato dalla premessa della storia e ha deciso di completare la stesura del racconto.