Lo scorso mese, in occasione del nostro incontro con Danny Boyle, è stato proprio lui a parlarci dei suoi gusti cinematografici, raccomandandoci di vedere “Valzer con Bashir” – “L’ho appena visto – aveva detto il regista – ed è un film straordinario!”.
Adesso quel film sta per arrivare anche nelle sale italiane e con risvolti più che mai attuali. Tratta infatti dell'eterna guerra d’Israele e Palestina. Il tutto però, rappresentato con personaggi animati. Tutto comincia una notte in un bar, dove un vecchio amico rivela al regista Ari (Folman, il regista del film ed ex militare dell'esercito israeliano) di un incubo ricorrente in cui viene inseguito da 26 cani feroci. Tutte le notti, è sempre lo stesso numero di bestie. I due arrivano alla conclusione che questo è collegato alla loro missione in Libano con l’esercito israeliano, all’inizio degli anni ’80. Ari è sorpreso perché non riesce più a ricordare nulla di quel periodo della sua vita. Decide di incontrare i suoi vecchi amici e compagni per intervistarli uno ad uno. Ha bisogno di scoprire la verità su quel periodo e su sé stesso. Più scava a fondo nel mistero, più la sua memoria comincia a dilatarsi in immagini surreali.
“Avevo deciso di realizzare un film d’animazione sin dall’inizio – ha dichiarato Folman al New York Film Festival – Non ho mai pensato che ci fosse una maniera alternativa. Non è un film di fiction e non è di certo un documentario classico. Immaginavo il film prima di scriverlo e nella mia mente erano sempre personaggi disegnati. Se poi considerate gli elementi presenti nel film – e cioè i ricordi, la perdita della memoria, i sogni, il subconscio, le allucinazioni, le droghe e la gioventù perduta – Penso che l’unico modo di combinare tutte queste cose sia una storia d’animazione e disegni. Come regista, mi sono sentito davvero libero”.
A proposito delle ricerche svolte per sviluppare il film, Folman ha raccontato: “Ho messo un annuncio su internet, cercavo storie dalla prima guerra in Libano. Successivamente ci siamo impegnati in una lunga ricerca di documenti di quel periodo. Più di cento persone ci hanno chiamato. Ho capito che queste persone avevano bisogno di avere qualcuno a cui raccontare le loro storie. A quel punto ho scritto la sceneggiatura, 90 pagine, basate sulla mia storia personale e non sulle ricerche che abbiamo svolto. Abbiamo girato il film in un teatro di posa e poi siamo passati all’animazione. Non si tratta di rotoscope animation, ovvero disegnare direttamente sopra l’immagine (quello che ha fatto Richard Linklater in "A Scanner Darkly", N.d.R.) Il video era soltanto un punto di riferimento, lo abbiamo ricreato in disegno da capo. Abbiamo realizzato gli storyboard usando il video e poi abbiamo cominciato ad animarlo. Ci sono voluti quattro anni!”
E alla domanda "si tratta di un film politico?", ha aggiunto: “Dietro l’animazione ci sono persone vere. Uomini uccisi e torturati. Non è un film politico, se lo fosse stato, avremmo intervistato l’altra parte di questa guerra, ovvero i palestinesi. E' un film molto personale. Il messaggio è che ogni guerra è sbagliata. Dovunque nel mondo. Non è come nei film americani, non c’è alcuna gloria nella guerra. Di solito i giovani che guardano i film di guerra dicono ‘si, è dura là fuori, ma c’è comunque un grande senso di amicizia tra i soldati… voglio esserci anche io’… spero che con questo film dicano: ‘non vorrei mai essere lì’”.
L’appuntamento nelle sale con “Valzer con Bashir”, candidato al Golden Globe nella categoria Miglior Film Straniero, è fissato per questo venerdì, 9 gennaio. La pellicola è una distribuzione Lucky Red.
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Valzer con Bashir: animazione da Oscar
Ci sono voluti quattro anni per realizzare questo film contro la guerra e contro tutte le guerre. Acclamato in tutto il mondo e tenuto d'occhio dall'Academy, arriverà sugli schermi da questo venerdì.

07.01.2009 - Autore: Pierpaolo Festa