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Una lettera d'amore by Ang Lee

Motel Woodstock, presentato a Cannes, è un omaggio a quei tre giorni di Peace and Love che hanno segnato la storia dell'umanità. Un film sull'onestà, la liberazione e la tolleranza, valori che non possiamo perdere. Dal 9 ottobre nei cinema.

Motel Woodstock

17.09.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Mentre sta per uscire il suo film, Ang Lee, due volte Leone d’Oro a Venezia (Brokeback Mountain, Lussuria), ha vissuto la sua prima esperienza come Presidente della Giuria della Mostra. E afferma: “Adoro Venezia, non è escluso che tra i suoi ammalianti e misteriosi canali ci giri presto un film”. Motel Woodstock arriva invece dal concorso dell’antagonista Festival di Cannes. Un sogno americano acido e multicolore in cui il regista torna a esaminare la società americana sullo sfondo dello storico happening.

Tratto dal libro autobiografico di Elliot Tiber, Motel Woodstock narra di come, nel 1969, un ragazzo di provincia si dedicò al raduno/concerto destinato ad entrare nella leggenda. Elliot trasforma, inconsapevolmente, l’area di campagna di Catskill, dove i suoi genitori gestivano un decrepito motel in un luogo simbolo della controcultura, diventando al contempo un uomo (bi)sessualmente libero. Grandioso il protagonista Demetri Martin, un comico di origine greca al suo primo film da protagonista.

L’idea di fare il film – afferma Lee – nasce dal mio amore per il romanzo che racconta la rocambolesca genesi della tre giorni di Woodstock, evento che mi ha sempre affascinato, ma era anche un brillante ritratto umano, di un periodo, di un rito di passaggio. Inoltre sono anche trascorsi esattamente 40anni e mi sembrava di buon auspicio rendergli omaggio”. “Il mio film – conclude il regista – parla di quello spirito naif che c’era nella gente e che nel mondo cinico di oggi stiamo perdendo giorno per giorno. Spero che questo mio messaggio d’amore faccia rinascere nelle persone la voglia di essere vivi, veri, disponibili e amorevoli nei confronti dei nostri simili”.