All’inizio Maria è terrorizzata da Moonacre e da qualsiasi cosa si trovi dentro quella magione. Solo dopo avere compreso che la sua famiglia è in pericolo a causa di un’antica maledizione, cambia idea. Aiutata da una serie di creature, tra cui, un mistico cavallo bianco e un suo coetaneo ribelle, Maria supera ogni ostacolo e capisce che per spezzare la dannazione e salvare Moonacre Manor dalla distruzione, deve riuscire a trovare le magiche perle prima dell’arrivo della prossima luna piena. Quello che scoprirà Maria nella sua corsa contro il tempo sarà davvero sconvolgente ma in fondo, tutto quello che lei ha sempre voluto è far parte di una famiglia e sentirsi amata.
“C’era una volta un tempo perfetto, quando l’antica magia apparteneva a Moonacre. A quei tempi viveva una giovane donna estremamente bella e pura di spirito, amata dalla luna come se fosse sua figlia. Per dimostrare la sua adorazione, la luna le diede in dono delle magiche perle e da quel giorno in poi fu conosciuta come la Principessa della Luna”. Inizia così uno dei classici della letteratura per l’infanzia ‘The Little White Horse’ di Elizabeth Goudge, da cui il regista Gabor Csupo (“Un ponte per Terabithia”), insieme ai suoi sceneggiatori Graham Alborough e Lucy Shuttleworth, ha adattato per il grande schermo, realizzando il fantasy “Moonacre – I Segreti dell’Ultima Luna”. Ha affermato il regista: “Ogni volta che si parla del libro della Goudge viene citata l’ammirazione che prova per lei J.K. Rowling, che ammette candidamente quanto questa scrittrice l’abbia ispirata per Harry Potter. Ma è facile capirne il perché: il libro parla della magica avventura di una giovane orfana, che viene mandata a vivere in un luogo incantato, popolato da forze sinistre. I paralleli con la saga della Rowling sono numerosi, se escludiamo la presenza del personaggio femminile principale”.
“Ho letto la sceneggiatura – ha continuato Csupo - e immediatamente ho pensato che sarebbe diventato un film incantevole, una storia che poteva piacere ai ragazzi e anche alle ragazze. La sceneggiatura aveva dei messaggi molto significativi e indirizzati ad un pubblico moderno. E’ una storia ricca di eventi inspiegabili e so che i bambini adorano le tematiche del libro: perdita, orgoglio, vanità e speranza. I due sceneggiatori hanno cercato di scrivere una sceneggiatura che potesse attrarre i bambini di oggi, pur mantenendo tutto l’aspetto visivo di una storia ambientata in un tempo passato. Volevamo fare un film pieno di azione ma con dei protagonisti dotati di una certa profondità. Volevamo creare una favola magica, che incantasse il pubblico attuale, tenendolo col fiato sospeso fino alla fine, basandoci, però, sulla narrazione di una antica leggenda”.
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