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Un mondo di clandestini, Crossing Over

Diretto da Wayne Kramer, Crossing Over, ha come protagonista Harrison Ford nei panni di un agente dell'Immigrazione che si occupa delle migliaia di persone che cercano di entrare negli Usa alla ricerca di una vita migliore. Nei cinema dal 26 giugno.

In uscita: Crossin Over, dramma interpretato da Harrison Ford

23.06.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Con un solo film nel 2008, Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, Harrison Ford si è aggiudicato il primo posto nella classifica della rivista Forbes, come attore più pagato al mondo (si è portato a casa 65 milioni di dollari). Ma colui che è conosciuto per ruoli come quello di Han Solo o Indy è capace di prendere anche due lire quando i progetti gli stanno a cuore. E questo è il caso di Crossing Over, fortemente voluto da Ford, e diretto da Wayne Kramer. Quest’ultimo, noto sceneggiatore, è alla sua terza regia e ricordiamo il notevole ed erroneamente dimenticato Running del 2006.

Ambientato a Los Angeles, il film narra le vite di alcuni immigrati di varie nazionalità con uno scopo comune: riuscire ad avere un permesso di soggiorno. Desiderio che si scontra con la rigidissima burocrazia americana ed una serie di pregiudizi e leggi post-11 Settembre. Max Brogan (Ford) è un agente dell’Immigration and Customs Enforcement che ha giurato di far rispettare le leggi sull’immigrazione. Ad aiutarlo ci sono il suo collega Hamid, Denise Frankel (Ashley Judd), un avvocato, e suo marito Cole (Ray Liotta) che giudica l’ammissibilità dei permessi richiesti. I loro destini si incrociano, per necessità o per caso, con quelli di una operaia messicana (Alice Braga), di un musicista inglese (Jim Sturgess, indimenticabile in Across the Universe), di un’attrice australiana (Alice Eve) e molti altri.

Ognuno di loro combatte la sua battaglia e ognuno di loro lo fa a modo suo. C’è chi è disposto ad aspettare l’iter burocratico e chi, invece, sottoponendosi a violenze, ricatti sessuali e tradimenti, cerca scorciatoie per ottenere la carta dei loro ‘sogni’.