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“Un clone senza idee”, la critica Usa stronca Ocean's 8

La stampa americana su Ocean's 8, rivoluzione al femminile o contentino per l'era del Me Too?

Ocean's 8

06.06.2018 - Autore: Marco Triolo
Quando, nell'era post-Weinstein, esce un film di sole donne intente a organizzare una super-rapina, il mondo si volta a guardare incuriosito. È inevitabile. Ma, stando alle prime recensioni di Ocean's 8, sembra proprio che Warner Bros. si sia accontentata di questa attenzione “storica” senza preoccuparsi di confezionare un vero film. Quello che avrebbe potuto essere “una simbolica cura a tutti i malanni della Hollywood maschilista” è in realtà “poco più di un contentino”.

 
Lo scrive Emily Yoshida di Vulture nella sua recensione del film di Gary Ross, spin-off al femminile della saga di Ocean's Eleven diretta da Steven Soderbergh. In cui, tra l'altro, incolpa la “piattezza” dello stile di Ross per la scarsa riuscita di un film che prometteva di essere “solo un divertente heist movie estivo”.  
 
Problemi percepiti un po' da tutta la stampa americana che ha visto in anteprima Ocean's 8. David Rooney di The Hollywood Reporter scrive che il film, interpretato da un cast illustre che include Sandra Bullock, Cate Blanchett, Mindy Kaling, Sarah Paulson, Awkwafina, Helena Bonham Carter, Rihanna e Anne Hathaway, è “un esercizio di stile che solo occasionalmente risulta divertente quanto crede di essere”. “Piuttosto di re-immaginare le protagoniste come personaggi totalmente inediti, Ross si mette da solo con le spalle al muro trattando Debbie e Lou come cloni femminili del Danny di Clooney e del Rusty Ryan di Brad Pitt”. Abusando oltretutto dell'autoironia: “Anche quando la posta in gioco è altissima, le attrici recitano con un'attitudine troppo cool e consapevole, accompagnata da sorrisetti compiaciuti che, francamente, stancano”.

 
Benjamin Lee di The Guardian scrive che Gary Ross e la co-sceneggiatrice Olivia Milch “faticano a infondere al canovaccio una certa freschezza”. “C'è una decisa mancanza di verve”, e molte scene “sembrano necessitare un paio di riscritture prima di poter volare, nonostante le migliori intenzioni del cast”. “Nonostante un ottimo contesto e un'idea coraggiosa, la rapina in sé pare una copia di terz'ordine di quelle di Soderbergh”, aggiunge Kate Erbland di IndieWire.
 
Persino le recensioni più positive hanno notato questi problemi. Come quella di Richard Lawson di Vanity Fair, che definisce il film “divertente”, aggiungendo: “Non c'è alcun disastro qui, nessun grosso errore da cui sentirsi irritati”. Eppure la parte visiva risulta “piatta” e “Qualcosa nel film sembra meno accurato, meno appagante, come se non si fidasse della capacità del suo pubblico di comprendere concetti più complicati”.

 
“Nonostante questi dettagli – scrive Manohla Dargis del New York Times – il film va giù abbastanza tranquillamente. Eppure, in qualche punto tra la prima e la seconda ora, potreste trovarvi a desiderare che Mr. Soderbergh – qui produttore – avesse anche diretto Ocean's 8”.
 
Distribuito da Warner Bros., Ocean's 8 arriverà nelle sale italiane il 26 luglio. Qui il trailer del film.