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Top Five: Buon compleanno, Mr. DiCaprio!

Leonardo DiCaprio compie 40 anni. Da Titanic a Django, ecco cinque ruoli che ne hanno definito la carriera

The Wolf of Wall Street

11.11.2014 - Autore: Marco Triolo
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Il nostro titolo cita ovviamente Buon compleanno, Mr. Grape, film che ebbe il merito di far scoprire a Hollywood il talento di Leonardo DiCaprio, tra le più grandi star del cinema americano di oggi. DiCaprio nasceva l'11 novembre 1974 e compie oggi quarant'anni, di cui venticinque spesi davanti alle telecamere, a cementare una carriera davvero brillante e poliedrica. Per festeggiarlo, abbiamo scelto cinque film che secondo noi rappresentano al meglio la sua abilità d'attore, la capacità, non sempre sfruttata, di passare dalla commedia al dramma più cupo e lo status di icona teen anni '90.

 
Frank Wheeler rappresenta senz'altro l'anima più nera dei più cupi personaggi di DiCaprio. Rappresenta anche un'affascinante chiusura del cerchio, perché lo vede accanto a Kate Winslet, la sua amata Rose di Titanic, ma in un rapporto di coppia logoro e drammatico, fondato su menzogne e infelicità. Sotto lo sguardo di Sam Mendes, DiCaprio esplora l'ipocrisia della middle class americana affondando a poco a poco nella pazzia. Il lato oscuro dell'America perbenista, agli antipodi rispetto alla storia romantica che lo rese un divo.

 
Da The Aviator in poi, DiCaprio si sarebbe dedicato spesso e volentieri a ruoli ultra-drammatici, ma nel 2003 mostrò a tutti che poteva tranquillamente gestire i ruoli brillanti in Prova a prendermi, uno degli ultimi grandi film di Steven Spielberg. Nei panni del truffatore dal cuore d'oro Frank Abagnale Jr., DiCaprio passa da “ladro” spavaldo a bambino insicuro nello spazio di poche scene, facendo da contraltare perfetto alla “guardia” Tom Hanks.

 
Come non citare il ruolo di Jack Dawson in Titanic? James Cameron gli regalò la parte che lo rese una star e un idolo delle teenager di tutto il mondo. Folle impazzite presero d'assalto i cinema trasformando Titanic nel maggior incasso di tutti i tempi (battuto solo da Avatar, dodici anni dopo). È ancora oggi una delle storie d'amore più celebri, al punto che Rose e Jack sono diventati emblema dell'amore tragico tanto quanto Romeo e Giulietta o Paolo e Francesca. Ben prima dell'espressione crucciata che lo avrebbe reso attore perfetto per Scorsese, Nolan e Eastwood, DiCaprio qui incarna l'arroganza contagiosa della giovinezza come pochi prima di lui sono stati in grado di fare.

 
Ci voleva un direttore di attori di razza come Quentin Tarantino per far riscoprire a DiCaprio il suo lato più leggero... nei panni di uno schiavista senza scrupoli nel sud americano pre-Guerra Civile! Ma la bellezza di un personaggio come Calvin Candie sta proprio nell'equilibrio tra simpatia e disgusto che riesce a evocare. Merito della scrittura di Tarantino, certo, ma anche e soprattutto di DiCaprio, che lo interpreta come un bambino troppo cresciuto, ignaro del male che arreca ogni giorno ai suoi schiavi, incapace di gestire la sua piantagione e interessato solamente a sollazzarsi. Un cattivo da annali del cinema.

 
Alla sua quinta collaborazione con Martin Scorsese, DiCaprio ha raggiunto quello che probabilmente è l'apice della carriera, il ruolo che sembra aver preparato negli ultimi vent'anni. In parti uguali comico e tragico, Jordan Belfort (broker di Wall Street realmente esistente) è protagonista di una parabola sulla hybris umana, che ancora una volta funziona grazie all'abilità dell'attore di cavalcare in equilibrio perfetto la sottile linea tra dramma e farsa. Si ride, e molto, durante le tre ore del film, ma allo stesso tempo è impossibile non provare pena, rigetto ma anche una certa ammirazione per Belfort, un essere umano che ha vissuto la sua vita appieno, fino all'inevitabile disfatta. Testamento alla carriera di DiCaprio? La scena in cui Jordan, strafatto di tranquillanti, deve trovare la forza di sollevarsi da terra per tornare a casa alla guida del suo bolide fiammante.