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Top Five: Le cattive previsioni della fantascienza

All'alba del 2011, diamo uno sguardo alle previsioni più sbagliate nella storia del cinema di fantascienza, da "2001" a "Il pianeta delle scimmie"

Ritorno al futuro - Parte II

10.01.2011 - Autore: Marco Triolo
Per buona parte del Ventesimo Secolo, nella fiction l'anno 2000 è stato l'emblema del futuro, un tempo remoto (ma non troppo) in cui l'umanità avrebbe raggiunto vette di impareggiabile perfezione tecnologica e sociale, oppure sarebbe piombata in qualche inferno distopico degno di Orwell (che anticipò addirittura al 1984 la sua apocalisse, tanto per non essere scontato). Poi gli anni sono passati, il 2000 è volato via come se niente fosse, ed eccoci arrivati in un soffio a un deludente 2011. Per questo, vi presentiamo le cinque previsioni future raccontate al cinema che non si sono (ancora) avverate. Certo, in alcuni casi è decisamente meglio così.

1997 - Fuga da New York

5. New York diventa un'enorme prigione
Secondo John Carpenter, nel 1997 il tasso di criminalità ha toccato cifre così estreme da costringere il governo americano a trasformare New York nel più grande carcere a cielo aperto del mondo. Bande di punk, impazziti e inselvatichiti dalla mancanza di cibo ed elettricità, pattugliano le strade e si fanno guerra tra loro, mentre il resto del mondo se ne sta comodo a guardare al di là del muro. Un'idea tanto bella per un film, quanto improbabile nella realtà: e infatti ancora adesso di città-prigioni non se ne vedono molte in giro. E se anche ci fossero, di certo i loro abitanti non si vestirebbero come il fratello scemo di Johnny Rotten.

Una scena di 2001: Odissea nello spazio

4. L'umanità manda una spedizione su Giove
Se c'è una cosa che Stanley Kubrick ha azzeccato nel suo “2001: Odissea nello spazio” è che il 2001 sarebbe effettivamente diventato un anno chiave nella storia umana, ma per le ragioni sbagliate, purtroppo. Per il resto, di stazioni orbitanti e basi lunari manco l'ombra. E neppure del viaggio verso Giove in cui si ambienta gran parte del film. Anzi, per dirla tutta, non siamo più nemmeno andati al di là dell'orbita terrestre. Senza contare che se anche provassimo ad andare, neanche su Giove, ma semplicemente su Marte, è probabile che, con questa tecnologia, le radiazioni solari ci farebbero arrosto in pochi giorni. In conclusione: se anche una razza aliena ci mandasse un monolite nero per avvertirci della propria presenza, noi ce lo perderemmo. E ricordiamo che è appena passato il 2010, “L'anno del contatto”.

Una scena di 1999 - Conquista della terra

3. Le scimmie conquistano la Terra
Stando alla saga de “Il pianeta delle scimmie”, il 1999 sarebbe l'anno della “Conquista della terra”. Ovvero l'anno in cui le scimmie, evolutesi in una cultura oppressiva e fascista basata sullo sfruttamento dei primati come schiavi, decidono di averne abbastanza e scatenano la rivoluzione. Ora, a parte la premessa demenziale del film – un'epidemia uccide tutti i gatti e i cani, spingendo gli uomini a usare le scimmie come animali domestici! – l'idea che i nostri cugini pelosi possano evolvere in pochi anni semplicemente grazie all'addestramento è davvero dura da mandar giù. Ma chi l'ha pensata? Nel primo film, almeno era l'atomica a rendere senzienti gli scimpanzé...

Il cyborg di Terminator 2

2. Le macchine si ribellano agli umani
Da “Terminator” a “Matrix”, il cinema ha sfruttato parecchio l'idea di un futuro in cui le macchine, presa coscienza di sé, avrebbero scatenato una guerra per il dominio del mondo. Certo, l'invenzione dell'intelligenza artificiale non è così difficile da credere, ma probabilmente ci vorrà ancora qualche decennio, e anche così è difficile ipotizzare che i robot decidano di marciare sulla Casa Bianca. O almeno, è bello pensarla in questo modo. Se succederà, speriamo se non altro di aver risolto i problemi del viaggio nello spazio, altrimenti addio immense arche che ci permetterebbero di solcare gli spazi alla ricerca di una nuova casa. Sempre che anche le arche non si ribellino e ci facciano prendere la strada panoramica vicino al sole.

Un'auto volante da Blade Runner

1. Le auto volanti
Coraggio... ammettetelo! La prima cosa che viene in mente quando si pensa al futuro sono le auto volanti: sin dai Pronipoti di Hanna & Barbera, l'uomo ha sognato che un giorno avrebbe potuto sfrecciare nei cieli di una megalopoli a bordo di una fiammante macchina dotata di turbine. Eppure, niente di tutto questo è ancora successo, anche se qualche speranza rimane: mancano ancora quattro anni al 2015, l'anno di “Ritorno al futuro – Parte II”, e ben otto al 2019 di “Blade Runner”. La cosa però sembra sempre più improbabile, e prima di pensare a far volare la nostra Panda sarà il caso di eliminare i carburanti fossili. Quella sì che sarebbe una bella invenzione.