NOTIZIE

Top Five: Il regno di fuoco!

I draghi stanno per invadere le sale con "Dragon Trainer", e noi abbiamo deciso di ripercorrere la storia di queste indomabili bestie sputafuoco, attraverso cinque film che ne hanno alimentato la leggenda...

Il regno del fuoco

26.03.2010 - Autore: Marco Triolo
I draghi sono una delle figure mitologiche universali per eccellenza, spesso legate, per lo meno nella cultura occidentale, a un immaginario fantasy medievale nel quale danno del filo da torcere al malcapitato cavaliere di turno, o più raramente rappresentano una forza benevola contro stregoni malvagi e cattivi assortiti. A volte, come vedremo, sono loro stessi gli stregoni malvagi! Storicamente, la leggenda dei draghi nasce probabilmente a causa del ritrovamento, in tempi remoti, dei primi resti fossili di dinosauri, che stuzzicarono l’immaginazione degli antichi, i quali si chiedevano come una razza di giganteschi bestioni potesse calcare la terra senza che loro se ne fossero mai accorti!
Quel che conta qui è che si tratta di un caposaldo della narrativa fantastica per tutte le età, e uno dei più divertenti, uno di quelli che non appassisce mai e può essere declinato in infinite forme. In occasione dell’uscita di “Dragon Trainer”, film d’animazione della DreamWorks che riporta in auge gli alati rettili sputa fuoco, rivediamo insieme cinque draghi che secondo noi hanno segnato la storia del cinema, ci hanno aiutato a crescere o hanno arrestato il nostro sviluppo!

Prima di cominciare vi ricordiamo che cliccando qui potrete leggere la nostra recensione di "Dragon Trainer"
.

La bella addormentata nel bosco

5. “La bella addormentata nel bosco" di Clyde Geronimi
Uno dei più famosi classici Disney è anche uno dei film più particolari concepiti dalla “Mouse House”. Prima di tutto, perché la protagonista, la sonnacchiosa principessa Aurora, in realtà rimane in scena per pochissimi minuti. E poi perché sfodera uno dei cattivi più biecamente bastardi e insidiosi mai visti in un film per bambini. La strega Malefica (prossimamente protagonista di un film, forse diretto da Tim Burton) lo è di nome e di fatto, al punto che, quando nel climax finale si trasforma in spaventoso drago nero/viola e affronta il principe azzurro di turno, più di un piccolo spettatore se la deve essere fatta sotto dalla paura! Lo hanno restaurato da poco in un’edizione DVD/Blu-Ray da urlo, perciò vi esortiamo a farlo vostro.

Il regno del fuoco

4. Il regno del fuoco” di Rob Bowman

Basato su un’idea davvero bella, “Il regno del fuoco” è stato il primo e finora unico film a fondere l’immaginario dei draghi con quello del medioevo post-atomico. Un’idea di quelle tanto semplici ed efficaci, che ti chiedi come sia possibile che nessuno ci avesse pensato prima. In effetti, le due cose si sposano perfettamente, perché il film di Rob Bowman non fa che spostare il classico conflitto cavalieri-draghi dal medioevo storico a quello futuro. A guidare gli ammazza-draghi in un’Inghilterra del 2020 ripopolata dalle bestie, risvegliate accidentalmente dal sottosuolo, ci sono Christian Bale – alle prese col suo primo ruolo da leader post-catastrofe – e Matthew McConaughey. Tra un po’ di licenze poetiche – i draghi sono tutte femmine tranne uno – e un bellissimo design dei mostri, Bowman mette in scena un discreto spettacolo. La scena in cui i sopravvissuti recitano “Guerre Stellari” ai bambini che non hanno mai visto un film vale da sola il prezzo del noleggio.

Dragonheart

3. Dragonheart” di Rob Cohen
L’accoppiata umano/drago più famosa della storia del cinema dopo quella tra Falcor e Atreyu in “La storia infinita” (vedi sotto) è, senza tema di smentita, quella tra Bowen (Dennis Quaid) e Draco (voce di Sean Connery in originale, di Gigi Proietti da noi), male assortiti fin che si vuole, ma due amiconi per la pelle che si guadagnano il pane truffando gli allocchi abitanti dei villaggi inglesi! Quando però le cose si fanno serie, i due entrano in azione e per il malvagio re Einon è la fine. Peccato che (SPOILER!!) per far sì che il despota muoia, Draco debba sacrificarsi a sua volta, in modo che il pezzo del suo cuore nel petto di Einon cessi di battere. Ma niente paura: la sua anima raggiunge la costellazione del Dragone, da cui veglierà per sempre sui giusti. Dove sta scritto che un drago debba per forza essere solo un mostro?

Godzilla contro King Ghidorah

2. “Godzilla contro King Ghidorah” di Kazuki Omori

Se non avete mai visto questo piccolo capolavoro trash di Kazuki Omori, vi siete persi uno dei maggiori divertimenti “dragheschi” della storia del cinema. Se non bastasse Godzilla – che comunque può qualificarsi come esponente moderno della razza dei draghi, semplicemente aggiornato all’era atomica – qui troverete anche IL DRAGO per eccellenza: King Ghidorah! Un mostro alato a tre teste che sputa una fiammata nucleare da tutte e tre le sue zannute bocche, e più avanti torna anche in versione cyborg!! La trama è un delirio da mal di testa: ci sono dei tizi che vengono dal futuro che, per eliminare Godzilla, tornano ai tempi della Seconda Guerra Mondiale e lo prelevano dall’atollo di Bikini prima del famigerato test che lo tramutò da “semplice” tirannosauro a devastante macchina di morte da 80m d’altezza. Peccato che, al suo posto, finiscano tre docili creaturine del futuro, paffuti mostriciattoli creati in laboratorio che, dopo essersi fatti una dose di radiazioni atomiche sfidano un rinato Gojira a chi abbatte più palazzi di Tokyo, in una delle battaglie finali più spettacolari nella storia dei Kaiju Eiga. Visione obbligata per tutti i japanofili.

La storia infinita

1. “La storia infinita” di Wolfgang Petersen

Chi da piccolo non ha desiderato avere come amico un Fortunadrago? Ricordate tutti, probabilmente, quella spettacolare scena finale in cui Bastian, dopo aver salvato il mondo di Fantàsia dalla minaccia del Nulla (e non una minaccia da nulla!), si prende anche una piccola rivincita personale terrorizzando i bulletti che lo importunavano a scuola... grazie all’aiuto del suo fidato Falcor! Di Wolfgang Petersen si può dire tutto, ma bisogna ammettere che ha contribuito a creare uno degli esseri dal look più celebre dell’intera storia del cinema, una via di mezzo tra un cane, una pecora e un dragone orientale, con una personalità divertente ma allo stesso tempo saggia e coraggiosa. Un must per tutte le generazioni.

Peter Jackson e Guillermo del Toro

Vorremmo chiudere con una menzione speciale sulla fiducia a “Lo Hobbit”: con Guillermo del Toro alla regia e la Weta ai modellini ci aspettiamo una resa stratosferica del drago Smaug, temibile avversario finale di Bilbo Baggins e compagnia. Ci sentiamo di dire che difficilmente la squadra messa in piedi da Peter Jackson potrà deluderci. Speriamo poi che Del Toro affidi la voce di Smaug a Ron Perlman: sarebbe il drago definitivo, senza se e senza ma.

Cliccate qui per saperne di più su Lo Hobbit