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Top Five: il lato oscuro di Michael Bay

Montaggio frenetico, elicotteri al tramonto e soprattutto tante, troppe, bandiere americane. È l'ora di mostrarvi i punti bassi della carriera del regista. I difetti sui quali si ostina film dopo film.

Michael Bay Animation

26.06.2009 - Autore: Pierpaolo Festa
Molti lo hanno definito il "requiem del cinema americano", ad alcuni basta sentire pronunciare il suo nome per correre alla ricerca di un crocefisso e mettersi in salvo, mentre altri stanno ancora a chiedersi perché un talento geniale come Steven Spielberg abbia deciso di prenderlo sotto la sua ala. Ieri vi abbiamo parlato dei suoi talenti migliori… oggi tocca l’inevitabile viaggio verso il suo lato oscuro: benvenuti nel peggio di Michael Bay!!

Questa volta però non analizzeremo singole sequenze, piuttosto faremo un breve compendio dei suoi difetti. Ecco dunque l’altro lato decadente di un regista spesso accusato di “dirigere momenti e non scene”.

Armageddon

1. Scene d’azione troppo veloci e confusionarie
Pensate ad esempio ad “Armageddon” quando uno dei due shuttle precipita sull’asteroide. Molti personaggi – tra cui quello di Owen Wilson – non usciranno vivi da quella sequenza. Ma è davvero difficile capirci qualcosa e cogliere ogni dettaglio, né tantomeno i dettagli principali. Qualche tempo fa abbiamo chiesto a Bay cosa avesse in mente in quella determinata sequenza: “Non si capisce bene vero? – ci ha risposto il regista intimidito – Sì, lo so, purtroppo sono stato costretto a tagliare molto per nascondere il fatto che gli shuttle fossero semplicemente dei modellini in miniatura”. Nonostante questo riconoscimento… la macchina da presa di Bay, ancora oggi, continua a sparare come una mitragliatrice: provate a contare la durata di una singola inquadratura… non arrivereste a  10 secondi!

Armageddon

2. “Proud to Be American”
La gara di conteggio si fa più interessante con i riferimenti alla bandiera degli Stati Uniti in tutti I film del regista. Il patriottismo made in Hollywood è spesso forzato, ma con Bay siamo già ad un livello di vera intolleranza. Su tutti, citiamo ancora “Armageddon”, quando alla fine gli astronauti trivellatori tornano sulla Terra: le bandiere sventolano, i jet in cielo sparano fumo bianco, rosso e blu e perfino i bambini indossano t-shirt a stelle e strisce… il tutto al rallenti!!

Bad Boys

3. Non indossa l’orologio
Lo spettacolo è il nucleo principale del cinema di Bay. Ed è per questo che il regista non si preoccupa del timing delle sue scene action. I critici americani hanno già definito la battaglia finale di “Transformers – La vendetta del Caduto” come “insostenibile”. La scena in questione, ambientata nello splendore delle piramidi egiziane, dura esattamente un’ora. Quaranta minuti durava l’attacco a Pearl Harbor e cinquanta la sequenza finale del primo “Transformers”. E cosa dire dei venti minuti a Guantanamo con Will Smith e Martin Lawrence supersbirri in “Bad Boys II”??

Bad Boys

4. Spaccone, maniaco dell’egocentrismo
Bay ama citarsi, e lo fa davvero alla grande. In “Transformers”, ad esempio, un ragazzino dice: “E’ peggio di Armageddon”. Nel sequel, invece, uno dei personaggi ha il poster di “Bad Boys" in camera. Ma l’egocentrismo a cui ci riferiamo, lo si può riscontrare nella sequenza dell’inseguimento in “Bad Boys II” dove un camion pieno di macchine viene scaraventato addosso ai due poliziotti; la stessa sequenza è ripresa – quasi in maniera identica – in “The Island”... e li ci scappa qualche sbadiglio.

Transformers

5. Ossessione per i tramonti
Specialmente se c’è da riprendere un elicottero che vola all’orizzonte. Alla fine della proiezione di “Transformers – La vendetta del Caduto” potreste chiederevi: "ma quanti tramonti ho visto nel finale??" … troppi!!

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