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Top five: Gli incantesimi dei maghi buoni

Incantesimi utili o incantesimi potenti? Decidete voi, dopo questa classifica, quali preferireste esistessero davvero.

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte I

15.06.2011 - Autore: Federica Aliano
Ah, se esistesse davvero la magia! Quanti di noi vorrebbero potersi Materializzare nel luogo di un appuntamento quando sono in ritardo? O avere a disposizione una serie di incantesimi utili, come quello per raffreddare una bevanda troppo calda... o l’incantesimo Innerva, per recuperare le energie in un periodo di studio, di lavoro intenso, di stress... Quanti vorrebbero poter parlare in un luogo pubblico senza timore di venir ascoltati grazie al Muffliato, che fa percepire brusii nelle orecchie di tutti coloro a cui la frase non è indirizzata?

L’utilità di un incantesimo è poi relativa: l’Incantesimo Testabolla, che permette di respirare sott’acqua, sarebbe utilissimo a un nuotatore o a sub, mentre un oste farebbe affari d’oro con un Incantesimo di Rabbocco, che permette di riempire qualunque recipiente con un liquido a piacere. Un po’ tutti poi vorremmo saper usare l’incantesimo di riparazione, che con la sola parola Reparo aggiusta qualsiasi cosa... Personalmente posso testimoniare che se credete davvero nell’Incantesimo d’Appello, potete gridare “Accio” se non trovate le chiavi o il cellulare prima di uscire di casa. Funziona! C’è poi da distinguere tra un incantesimo (spell) e un incanto (charm): il secondo è molto più complicato e persistente. Ma ecco la top-five, realizzata pensando alla funzione delle formule all’interno della saga di “Harry Potter”.

Emma Watson è Hermione

Incantesimo di Estensione Irriconoscibile
(Formula sconosciuta)
Si tratterebbe di un incanto, ma i testi in italiano lo hanno tradotto come incantesimo. Serve a far aumentare le dimensioni interne di un oggetto senza modificarne l’aspetto esteriore. Viene utilizzato per la prima volta dal Signor Weasley per far entrare otto persone, sei grossi bauli, due gabbie con gufi e un topo nella sua Ford Anglia ne “La Camera dei Segreti”. Ne “Il Calice di Fuoco”, sempre Mr. Weasley lo usa per ampliare la metratura della tenda che ospita tutti alla Coppa del Mondo di Quiddich. Ma la massima utilità si raggiunge nel settimo episodio, “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1”, quando Hermione applica l’Incanto alla sua borsetta con perline. Dentro ci ripone anche la suddetta tenda. Pensate a quanto potrebbe essere comodo: in casa potreste collezionare tutto quel che volete, in viaggio potreste portare anche tutto il guardaroba! Si sospetta che Mary Poppins sapesse usare questo Incanto.

Primo piano di Emma Watson

Incantesimo della Memoria
(Formula magica: Oblivion)
La prima volta che lo sentiamo nominare è dalla bocca di Gilderoy Allock nel terzo film, “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”, ma ovviamente il professore millanta di saper usare un incantesimo che non padroneggia affatto. In “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1”, invece, Hermione lo sa usare benissimo: prima di lasciare la sua casa, per proteggere i suoi genitori da eventuali torture da parte dei Mangiamorte, applica l’Incanto ai suoi genitori. Da quel momento in poi non ricorderanno mai più di avere una figlia. Nel libro si legge il pensiero di Hermione: “E lì sentii il mio cuore cessare di battere dal dolore”. Molti di noi vorrebbero saper padroneggiare il Memory Charm per rimuovere parti di vissuto dalla mente, e liberarci dagli incubi. Il cinema ci ha provato con “Eternal Sunshine of a Spotless Mind”.

La casa di Sirius, al numero 12 di Grimmaud Place

Incanto del Custode Segreto
(Formula magica: Fidelius)
Tra gli Incanti, questo è tra i più complessi: permette di nascondere una o più persone in un luogo che resta segreto e invisibile a chiunque, tranne al Custode Segreto. Solo lui può dirlo a qualcuno. Quando il Custode Segreto muore, l’Incanto non si spezza, ma passa alle persone a cui ha rivelato il segreto. Se però l’Incanto viene tradito raccontando o scrivendo a qualcuno che non doveva saperlo il luogo dove si trova la persona nascosta, il Custode Segreto perde per sempre la sua anima. Questo Incanto è fondamentale, in quanto avvia tutta la storia del nostro maghetto. Quando James e Lily Potter dovevano nascondersi da Voldemort, rifiutarono di nominare Silente Custode Segreto, preferendo affidare l’informazione a uno dei loro amici. La scelta cadde su Peter Minus, in quanto Sirius Black sarebbe stato troppo ovvio: i Mangiamorte lo avrebbero preso e torturato e non è chiaro se l’Incanto resista al Veritaserum o alla Maledizione Imperius. Minus li tradì e visse una vita da reietto sotto le spoglie del topo Crosta. In seguito il Fidelius fu usato sulla casa di Sirius, al numero 12 di Grimmaud Place (nella foto) per nascondere il Quartier Generale dell’Ordine della Fenice.

Daniel Radcliffe è il maghetto più amato del mondo

Incanto Patronus
(Formula Magica: Expecto Patronum)
Tradotto dal latino significa “aspetto un protettore” e infatti il compito principale di un Patronus è quello di proteggere il mago che lo ha evocato da maledizioni e incantesimi vari. Ma soprattutto è l’unico Incanto in grado di proteggere dall’attacco dei Dissennatori. Un Patronus è molto difficile da evocare: i meno potenti sono composti da una nebbiolina argentea, mentre i più strutturati sono corporei. Un Patronus comprende molto della personalità del mago che lo ha evocato, per questo assume sempre la forma di un animale/spirito guida ed è in grado di portare messaggi senza che nessuno lo possa bloccare. In genere il Patronus è lo stesso per tutta la vita del mago, ma può cambiare in seguito a un forte trauma, come succede a Ninfadora Tonks nel sesto libro, “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”, o, come vedremo nell’ultimo film, come accadde in passato a Severus Piton. Il Patronus di Harry è interamente corporeo, cosa fuori dal comune per un mago della sua età, ed è un cervo (dal momento che suo padre era un Animagus e che si trasformava proprio in un cervo), quello di Ron è un Jack Russell Terrier, e quello di Hermione è una Lontra (animale preferito da J.K. Rowling che ha più volte dichiarato di identificarsi nel personaggio della giovane strega); quello di Albus Silente è una fenice, mentre nell’ultimo capitolo della saga scopriremo quello di Piton: una cerbiatta.

Ancora Radcliffe in una scena

Incantesimo di Disarmo
(Formula magica: Expelliarmus)
Se uccidi un uomo sei un assassino, anche se hai fatto fuori uno dei cattivoni. È questo l’insegnamento principale che l’intera saga dà ai suoi lettori. Per questo Harry fino all’ultimo preferisce non uccidere, bensì disarmare i suoi nemici. Lupin gli consiglia almeno di Schiantare, aggiungendo che L’Expelliarmus è il suo “marchio di fabbrica” e che lo rende riconoscibile anche se è stato trasformato dalla Pozione Polisucco, ma Harry seguirà la sua strada e vedremo se riuscirà a farlo davvero fino in fondo.

Per saperne di più:
Guardate il trailer di Harry Potter e i doni della morte - Parte 2
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