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Tintin strabilia la critica USA

Hergé diceva che Steven Spielberg era l'unico a poter adattare Tintin al cinema. Stando alle recensioni, aveva ragione

Le avventure di Tintin: Il segreto dell'unicorno - Haddock, Tintin e Milou

17.10.2011 - Autore: Marco Triolo
La giuria ha emesso il suo verdetto: Steven Spielberg e Peter Jackson hanno tradotto con successo sul grande schermo l'universo di Tintin, il reporter-avventuriero nato sulle pagine dei fumetti di Hergé. “Le avventure di Tintin: Il segreto dell'Unicorno” sarà presentato al Festival di Roma, e raggiungerà gli schermi italiani il 28 ottobre, mentre più o meno nello stesso periodo uscirà nella maggior parte dei paesi europei. Gli Stati Uniti dovranno invece aspettare il 21 dicembre: nonostante i nomi di Spielberg e Jackson, il fumetto non è famoso in USA quanto lo è in Europa. Eppure, se il passaparola continuerà così, possiamo stare certi che anche gli americani abbracceranno senza remore l'ambizioso esordio nel motion capture dell'autore di “Indiana Jones”.

Tintin e il capitano Haddock

E proprio a “Indiana Jones” e ai film di avventure di Spielberg, viene spesso paragonato “Tintin” nelle prime recensioni del film. Non potrebbe essere altrimenti, visto che proprio una recensione francese de “I predatori dell'arca perduta” spinse il regista a interessarsi al fumetto. Scrive, ad esempio, Jordan Mintzer su Hollywood Reporter: “'Le avventure di Tintin' è un adattamento visivamente strabiliante, che ci regala un film d'avventure vecchio stampo che richiama le smargiassate piene d'azione realizzate da Spielberg negli anni Ottanta”. “Ricco d'azione, splendido e fedelmente bizzarro – scrive invece Ian Nathan su Empire, e aggiunge – Andy Serkis, con il suo accento scozzese, ancora una volta sorpassa il limite di non essere fisicamente presente. E' difficile capire se il performance capture sia qualcosa di più dell'animazione, ma Serkis dona al film il suo ricco, imperfetto, generoso cuore”. In conclusione: “Hergé pensava che Spielberg fosse l'unico regista capace di girare 'Tintin'. Aveva capito tutto”.

Curioso come Robbie Collin del Daily Telegraph la pensi esattamente all'opposto: “Hergé diceva che Spielberg era l'unico regista capace di portare con successo la sua creazione sul grande schermo. Ciò probabilmente è vero, ma questo film non ce l'ha fatta”. Un'altra recensione negativa arriva da Xan Brooks del Guardian, giornalista conterraneo degli sceneggiatori Steven Moffat, Edgar Wright e Joe Cornish: “Anche se le grandi scene d'azione sono spesso girate in maniera esuberante, i dettagli umani restano dolorosamente in superficie. Hergé raggiunse più espressività con i suoi occhi neri come inchiostro e le linee stringate, di quanto una valanga di computer e un esercito di animatori siano riusciti a fare”.

Tintin insieme all'inseparabile Milou

Decisamente più positiva la recensione di Matthew Leyland su Total Film: “Un'avventura funzionale ma che non cattura tanto spesso quanto ci si aspetterebbe”. Infine, Shaun Munro di What Culture impiega parole di lode per il realismo della messa in scena: “Il rendering del protagonista è spaventosamente reale; il giovane segugio reagisce con infallibile verosimiglianza agli eventi che accadono intorno a lui, e siccome i suoi occhi perforano lo schermo, tutto sembra vero”. E conclude: “Spielberg ha creato una fantastica avventura 3D che riesce a essere visivamente strabiliante, avvincente, sofisticata, folle e divertentissima”. Il 28 ottobre non arriverà mai abbastanza in fretta.

Le avventure di Tintin: Il segreto dell'Unicorno” sarà dstribuito nelle sale italiane da Warner Bros.

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