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Tim Roth spiega il finale di Planet of the Apes

A distanza di 13 anni, il finale del remake di Tim Burton è ancora un mistero. Ma ora il generale Thade in persona interviene per dire la sua

Planet of the Apes

30.12.2014 - Autore: Marco Triolo
Prima che la Fox riuscisse nell'intento di rilanciare la saga del Pianeta delle scimmie tramite L'alba del pianeta delle scimmie e il suo sequel, Apes Revolution, aveva tentato con Planet of the Apes di Tim Burton nel 2001. Fu un film di discreto successo, incassò più di 362 milioni di dollari nel mondo, ma in definitiva non abbastanza da garantire un sequel. Il film è considerato tra i peggiori diretti da Burton, che ha dato la colpa alla tabella di marcia troppo frettolosa, e col tempo ha assunto un'aura più negativa di quanti si meriti, forse. Ma è indubbio che si tratti di un insuccesso creativo.

Tra le sequenze più dibattute del film c'è il famosissimo finale, che tenta di replicare il classico colpo di scena dell'originale (la Statua della Libertà sulla spiaggia), ma avvicinandolo di più al finale del romanzo di Pierre Boulle, dove il protagonista tornava sulla Terra e la trovava popolata di scimmie. Nel film di Burton, Mark Wahlberg riesce a tornare indietro nel tempo con la sua capsula, solo per scoprire che il Lincoln Memorial di Washington è diventato un Thade Memorial (il Generale Thade è il villain interpretato da Tim Roth) e la Terra è popolata da scimmie.



Un finale che è messo lì un po' a casaccio, solo per amore del colpo di scena, e non ha alcuna vera attinenza con il resto del film, che si svolge chiaramente su un pianeta alieno. Per anni i fan della serie hanno discusso, cercando di trovare una spiegazione razionale al finale, e ora Tim Roth in persona è arrivato a far luce sulla faccenda, rivelando che, forse, la spiegazione più semplice è anche quella giusta.

“Credo che abbia conquistato il mondo, che abbia preso il controllo – ha spiegato la star a Crave Online – L'idea era che, quando sono tornati indietro nel tempo, lui fosse Presidente del Pianeta delle Scimmie. Pensai che fosse una trovata brillante, folle. Mi piaceva. Mi sono divertito a farlo. Era un film vecchio stile, senza tanti trucchi al computer”.

Non è chiarissimo, ma Roth sembra suggerire che Thade fosse semplicemente tornato indietro nel tempo prima di Leo Davidson (Wahlberg) e avesse conquistato la Terra in qualche modo. Certo, resta difficile credere che l'abitante di un mondo regredito al medioevo, scimmia o umano che sia, abbia la capacità di pilotare un'astronave, e ancora meno probabile è che riesca a trovare scienziati abbastanza geniali da riparare una tecnologia avanzatissima. Forse la Fox e Tim Burton intendevano semplicemente lasciare il pubblico in sospeso per poi spiegare tutto in un eventuale sequel, che però non c'è mai stato. Sì, questa è senz'altro la spiegazione più probabile.