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Tim Burton accusato di razzismo da una fan afro-americana

La cosplayer DeLa Doll accusa il regista di essere “un vecchio e ricco uomo bianco che vede la diversità come una seccatura”

Tim Burton

04.10.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
È un periodo in cui, negli Stati Uniti, il tema della diversità etnica al cinema è al centro della discussione. Ora nel dibattito entra anche DeLa Doll, cosplayer e blogger americana che, in una lettera aperta a Tim Burton pubblicata su The Huffington Post, punta il dito contro alcune dichiarazioni controverse del regista americano.

Interrogato sulla vistosa maggioranza bianca dei protagonisti del suo cinema, e in particolare del suo ultimo film, Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali (qui il trailer), in cui l'unico attore di colore è Samuel L. Jackson, Burton ha dichiarato: “Ricordo quando da bambino guardavo La famiglia Brady e hanno iniziato a diventare politicamente corretti e ad inserire un ragazzino asiatico, uno nero... Mi offendeva molto di più questo dei film Blaxploitation, che guardavo sempre da ragazzo. Vedendoli, pensavo 'Sono fantastici', e non mi lamentavo del fatto che avrebbero dovuto inserirci più personaggi bianchi”.

“Da fan, mi sento come se mi avessi appena pisciato nei cereali – il commento durissimo di DeLa Doll alla dichiarazione – Per anni ho tentato di convincermi che non fossi solamente un altro deludente e volutamente ignorante tipo di Hollywood innamorato dei bianchi e dell'eurocentrismo. Addirittura, quando ho letto che avresti diretto l'adattamento, ero felicissima. Pensai che saresti stato perfetto”. “La prima volta che lessi il libro fu più di due anni fa in una 'clinica di benessere' (un ospedale psichiatrico) dopo un tentato suicidio – prosegue la lettera – La storia mi aiutò molto durante un periodo buio in un posto sconosciuto dove mi sentivo completamente sola”. “Ho amato tutti i tuoi film perché mi sono sempre sentita vicina al punto di vista di coloro che vivono ai margini della società. Gli strambi, i diversi, i reietti. Chi, in questa società, è più ai margini delle persone di colore? Pensavo fossi uno che capiva cosa si provasse a sentirsi fuori posto, uno che vedeva la bellezza nei reietti che arrivavano ad accettare se stessi e trovavano l'amore e una casa. Ma in realtà non lo capisci per niente”.

L'attacco si fa più serrato: “Affermi che certe storie richiedono la diversità più di altre. E allora perché hai scelto un nero nel ruolo del cattivo? Un messaggio piuttosto opinabile”. “Non c'è niente di più ordinario di un bianco isolato dal mondo che tratta la diversità come un obbligo. Niente è più noioso, comune, blando e prevedibile di un vecchio uomo bianco che si comporta come se il bisogno di vedersi rappresentati nei media sia una seccatura o un problema, invece di un desiderio ragionevole”. E conclude: “Un vecchio, ricco bianco che si oppone al politicamente corretto? Tipico, ridicolo. Per favore, riconsegna la tua tessera di strambo. Per favore, restituisci l'etichetta di eccentrico e stravagante con cui ti sei bollato. Non la meriti”.