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The Voyeur’s Motel, il film di Mendes e Spielberg è stato cancellato

Il regista Sam Mendes ha spiegato il perché in un’intervista 

Sam Mendes e Steven Spielberg

24.11.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
The Voyeur’s Motel non si farà più. Il progetto del film basato sull’adattamento del libro omonimo del giornalista Guy Talese, iniziato con un estratto pubblicato in anteprima sul The New Yorker e poi integrato con nuovo materiale e confluito in un vero e proprio romanzo, è naufragato definitivamente. Il progetto originario raccontava il legame durato trent'anni tra il giornalista americano e Gerald Foos, un uomo che avrebbe comprato un motel in Colorado al fine di spiare i suoi ospiti mentre facevano sesso e Telese stesso. La vicenda di Foos si è poi complicata quando è stato testimone di un omicidio durante il suo pericoloso gioco di voyeurismo.

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Le lettere inizialmente anonime tra Foos a Talese sono state pubblicate nel libro uscito a luglio. Dopo l’uscita della notizia del libro il quotidiano The Washington Post aveva però rilevato delle incongruenze nel racconto di Talese accusandolo di aver diffuso informazioni false e di essere stato manipolato da Foos. 
 
Sam Mendes e Steven Spielberg che dovevano insieme produrre e girare il film, abbandonano oggi il progetto che doveva in origine coinvolgere anche la casa di produzione DreamWorks. Secondo Deadline il progetto è stato abbandonato a causa dell’esistenza di un documentario girato da Myles Kand e Josh Koury che aveva già coinvolto Talese e il protagonista della storia raccontata nel romanzo, Gerald Foos. Il primo taglio del documentario sarebbe già stato visionato da Mendes in compagnia dell’autrice della bozza della sceneggiatura del film, Krysty Wilson-Cairns.

Una visione che lo avrebbe fatto immediatamente desistere dal portare avanti il progetto. Come racconta Mendes a Deadline: “Io e lei ci siamo seduti a guardare il documentario, ci siamo guardati e ci siamo detti: Non possiamo fare il nostro film".
 
“Nessuno ci aveva mai detto del documentario – ha proseguito Mendes nell’intervista a Deadline – nessuno lo ha detto alla DreamWorks, nessuno lo ha detto a me. Eppure è sempre stato qui. Hanno girato il documentario per un anno prima della pubblicazione del libro, ed è per questo che il documentario è così accurato e ben fatto. Ma nessuno ce lo aveva detto.”. 
 
Il regista ha poi racconto quanto la realizzazione del film fosse in ogni modo difficile fin dall’inizio. “È stato difficilissimo fin dal principio. L’articolo aveva suscitato un enorme interesse di per sé e noi eravamo un’avanguardia con il nostro progetto.”. 
 
“Ho saputo del documentario dall’articolo di Deadline. Dopo averlo visto mi sento di dire che è parte della storia quanto quella di Gerald Foos, di Gay Talese e del motel. Il documentario è parte della storia più del libro nel senso che sono successe poi delle cose che il documentario stesso ha scatenato. Questa storia è impossibile da raccontare in un film narrativo. Per questo io e la DreamWorks abbiamo deciso di lasciar perdere. Non era più possibile fare un film che fosse la versione definitiva della storia.”. 
 
Fonte: Deadline.
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