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The Queen

In Concorso a Venezia, dove Helen Mirren ha vinto la Coppa Volpi come miglior attrice, la pellicola racconta gli avventi immediatamente successivi alla tragica morte di Lady Diana

The Queen

12.04.2007 - Autore: Eva Gaudenzi
Parigi, 31 agosto 1997. Diana Spencer e il suo compagno Dodi al-Fayed rimangono vittime di un incidente automobilistico sotto il Tunnel de l'Alma. Nonostante siano passati degli anni, si moltiplicano le ipotesi circa un presunto complotto ordito dai servizi segreti britannici con la connivenza dell'intelligence francese. Ma questa è un'altra storia.

Senza alcun accenno alle polemiche riguardanti la scomparsa poco chiara della ‘principessa triste’, The Queen di Stephen Frears affronta gli avvenimenti in questione da un punto di vista molto più interessante. In parte politico, in parte umano.

Grazie ad un lungo lavoro di ricostruzione,  Frears ripercorre gli avvenimenti più significativi del 1997: dall’elezione a Primo Ministro del laburista Tony Blair alla morte della donna più odiata (e temuta) dalla corona inglese. Esplosivo mix che avrebbe portato – secondo il parere di molti – alla definitiva ‘modernizzazione’ della società britannica. Sia regista che sceneggiatori hanno preferito concentrare l’attenzione proprio su questo preciso istante della storia d’Inghilterra. In particolare, la crisi umana (e non solo politica) cui precipita Elizabeth Alexandra Mary Windsor ovvero la sovrana reggente Elisabetta II (Helen Mirren).

Grazie alle testimonianze di alcuni membri dello staff di Blair, Stephen Frears rimette in piedi il rapporto fra la Elisabetta II e il Primo Ministro laburista: la prima udienza privata, le reciproche diffidenze, gli scontri, le intese…Ne emerge un quadro molto realistico, sia nella ricostruzione dei dialoghi che nel tratteggio delle due personalità. A Frears va dunque il prestigioso merito dell’equidistanza. Vale a dire simpatia per Tony Blair ma anche rispetto per le tradizioni centenarie appartenenti alla Corona inglese.

La straordinaria bravura di Helen Mirren fa di questo film un’opera perfetta. L’attrice (grande  professionista del teatro inglese) è stata in grado di mettere in scena un personaggio a tutto tondo. Con le sue debolezze e le sue insospettate fragilità. Perfetto anche il connubio con Micheal Sheen, un Tony Blair coraggioso ma anche buffo ed incredibilmente ‘familiare’.