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The Karate Kid: Conosco il kung fu

Il remake di una trilogia di culto degli anni Ottanta, attualizzato e trasposto nella Cina delle strane tradizioni e del kung fu

The Karate Kid

28.07.2010 - Autore: Federica Aliano
Ricordate “Dai la cera, togli la cera”? Ora ci sarà “Togli giacchetto, appendi giacchetto”. Il concetto però è sempre quello: le arti marziali, se insegnate da un buon maestro, non servono a menar le mani, ma a moderare e bilanciare ogni azione della tua vita. Prodotto dai coniugi Smith e Jerry Weintraub, il film vede protagonista il giovane Dre, costretto a trasferirsi in Cina con sua madre per gli impegni di lavoro di lei. Preso di mira da un gruppo di bulli, pensa di potersi difendere con quel poco karate che conosce, ma la Cina è la terra del kung fu...

Weintraub, che produsse la trilogia originaria con Ralph Macchio e Pat Morita, spiega: “Questo è un racconto di un padre e di un figlio. Non è solo il karate, quello che attrae i ragazzi è la ricerca di un padre e di un mentore”. E il giovane Dre trova il suo mentore nel taciturno e strambo Mr. Han, interpretato da Jackie Chan, un’autentica leggenda per i ragazzini di oggi. “Capisco com’è sentirsi un pesce fuor d’acqua”, racconta Chan. “Circa trent’anni fa partii per l’America da solo. Quando ti ritrovi in una cultura completamente diversa è spaventoso”.

Jaden Smith, figlio di Will e Jada e promettente astro nascente, ha visto realizzarsi un sogno: “Ho guardato molto i film di Jackie e a volte copio anche le sue mosse. È straordinario. Ogni volta, sul set, mi insegnava qualcosa di nuovo: come muovermi correttamente, come essere nella scena, come concentrarmi. Era sempre lì con me, tutto il tempo”.

Il regista Harald Zwart osserva: “Quando ho visto Jackie e Jaden rilassarsi su una piccola spiaggia, lanciando pietre in acqua, ho pensato che se avessi undici anni e fossi stato con Jackie Chan, sarebbe stato un sogno che diventa realtà”.

Per vedere se il remake rispetta lo spirito dell’originale, però, bisognerà aspettare il 3 settembre.