NOTIZIE

The Game compie 20 anni: Il canto di Natale di Fincher è uno dei film più imprevedibili di sempre

Michael Douglas a metà strada tra Gordon Gekko ed Ebenezer Scrooge. I segreti e le curiosità dal thriller

12.09.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Il canto di Natale nella versione personale di David Fincher. Usciva negli USA il 12 settembre 1997, The Game, il primo film di Fincher dopo l'enorme successo di Seven. Oggi è ancora l'opera più sorprendente (e divertente) del regista: un thriller pieno zeppo di colpi di scena, costantemente in grado di spiazzare lo spettatore. Uno dei pochi titoli imprevedibili sfornati da Hollywood nell'ultimo ventennio. 

Ed è indubbiamente un omaggio al capolavoro di Charles Dickens: anche qui ci viene raccontata la storia di un uomo pieno di soldi (Michael Douglas), ma totalmente chiuso con il resto del mondo. "Stavi diventando troppo stronzo" - lo ammonisce il fratello interpretato da Sean Penn che gli regala il biglietto di accesso a un gioco che gli cambierà la vita da cima a fondo. E che forse lo risveglierà dal sonno profondo in cui è caduto sepolto dai soldi a palate che ha fatto nella vita. 

Sullo schermo Douglas torna ancora in una versione surrogata di Gordon Gekko: quella a cui assistiamo è la redenzione dello squalo. Di un uomo che ha staccato completamente la corrente tra la sua anima e tutto ciò che lo circonda, protetto da castelli di ricchezza che si è costruito attorno. Nel corso di due ore lo vediamo cambiare totalmente. Perfino nel look. Douglas è perfetto. "Mi hai preso in un momento particolare della mia vita" - dice a un rapinatore che vuole togliergli il portafoglio, mentre lui a sua volta tira fuori una pistola, tirando il grilletto. Il film procede al galoppo, inceppandosi leggermente tra il terzo atto e l'epilogo. Una volta arrivati alla conclusione, si fa perdonare i punti morti con un finale che strappa un sorriso. Ancora una volta Fincher usa il thriller, ma non lascia mai andare lo humour e la commedia - come ha anche fatto con Fight Club e più recentemente con L'amore bugiardo - Gone Girl

E' il momento di riscoprire The Game e notare come non sia invecchiato di un giorno, nonostante questo genere di thriller non venga quasi più finanziato dagli Studios né destinato a un'uscita cinematografica. Riesploriamolo attraverso dieci segreti dalla lavorazione, nella speranza che anche voi tornernerete a guardarlo. 

UN PROGETTO NATO NEL 1991: LA PRIMA VERSIONE CON KYLE MACLACHLAN

La sceneggiatura di The Game è stata realizzata da John Brancato e Michael Ferris nel 1991. Il film era stato inizialmente commissionato dalla Metro Goldwyn Mayer: avrebbe dovuto dirigerlo Jonathan Mostow (autore di Terminator - Le macchine ribelli). Il regista aveva già affidato i ruoli dei protagonisti a Kyle MacLachlan (l'agente Cooper di Twin Peaks) e Bridget Fonda. Il progetto è stato poi messo da parte dallo Studio. 


FINCHER E I COLPI DI SCENA DELLA STORIA

Una volta che la MGM ha fatto slittare il progetto, il produttore Steve Golin ha comprato il copione dallo Studio e lo ha mostrato a David Fincher, offrendogli la regia. Fincher era felice per i tanti colpi di scena della storia, ma ha rielaborato lo script con Andrew Kevin Walker, sceneggiatore di Seven. Nella nuova stesura del copione il protagonista diventava più cinico. E i toni del film più dark. 


THE GAME PRIMA DI SEVEN

David Fincher avrebbe dovuto girare The Game prima di Seven. Poi improvvisamente Brad Pitt si è liberato dagli impegni su altri set e il thriller sui sette peccati capitali è diventato una priorità. The Game è stato girato l'anno successivo. Era il 1996. 

Guarda anche: Seven, il thriller compie vent'anni. I protagonisti ieri e oggi


PRIMA DI SEAN PENN C'ERA JODIE FOSTER

Jodie Foster era stata inizialmente ingaggiata nel ruolo poi dato a Sean Penn. Sarebbe stata la sorella di Michael Douglas, sebbene l'attrice era convinta che avrebbe funzionato meglio se avesse interpretato la figlia del protagonista. L'attore e il regista non erano però convinti. Un altro interpretae a cui è stata offerta la parte prima dell'arrivo di Sean Penn è Jeff Bridges. 
 

THE GAME: LA CRITICA INTERNAZIONALE

Il guru della critica USA, Roger Ebert, ha assegnato a The Game 3.5 stellette su un totale di 4: "Douglas è l'attore giusto per il ruolo - ha scritto - Può rendere il personaggio brillante, può interpretarlo in maniera fredda. Ed è convincente quando è adirato. Ma è anche molto sottile e così intelligente da non arrivare mai totalmente al pieno di emozioni prima del tempo. Non forza mai il cambiamento emotivo del protagonista". Janet Maslin ha scritto sul New York Times: "Mr. Fincher, come Michael Douglas nei panni del protagonista, mostra vera eleganza nel giocare con la paranoia dei nostri tempi". 
 
MICHAEL DOUGLAS SUI COLPI DI SCENA DEL FILM

Ha detto Michael Douglas: "Quello che mi rende più orgoglioso di The Game è che si tratta di uno dei rari casi cinematografici in cui non potrete prevedere il finale. (...) Siamo in grado di anticipare il finale di molti film, con The Game questo non è possibile. David Fincher è un regista pieno di talento. E' stato un periodo di riprese molto intenso, molto lungo. Abbiamo girato tanto di notte. Sono fiero che le persone continuino a parlare oggi di quel film".

Fonte: Collider


LA FEMME FATALE: DEBORAH KARA UNGER

Douglas insieme a Deborah Kara Unger in una scena del film. La Unger interpreta la femme fatale di The Game... possiamo fidarci di lei o no? Lo scopriamo solo negli ultimi secondi del film. L'attrice all'epoca era famosa per aver interpretato alcune scene erotiche del Crash di David Cronenberg. Quelle sequenze sono state mostrate a Douglas la prima volta che Fincher gli ha parlato della Unger: "Mi ha mostrato questo nastro in cui per tre minuti c'era questa attrice impegnata in circa diciannove posizioni sessuali - ha commentato Douglas - Ho subito pensato: 'è uno scherzo?'". Quando poi i due attori si sono conosciuti, Douglas è rimasto colpito dall'energia, dallo humour e dal look della Unger. 
 

MICHAEL DOUGLAS: "INTERPRETO PERSONAGGI DURI, MA ATTIRO SEMPRE LA SIMPATIA DEL PUBBLICO"

Ha detto Michael Douglas: "La mia preoccupazione principale era interpretare questo personaggio - un uomo ricco, duro e insensibile - e non trovare accesso al pubblico. Ma credo di avere un talento particolare: sono in grado di attirare la simpatia della platea La prima volta che l'ho capito è stato in occasione di Attrazione fatale: quella volta ero sorpreso dalla velocità con cui il pubblico perdonava le azioni del mio personaggio adultero".
 

FINCHER: "TRA AI CONFINI DELLA REALTA' E MISSION: IMPOSSIBLE"

Ha detto David Fincher: "Quando ho girato The Game, mi piaceva pensare all'idea di un episodio allungato di Ai confiniti della realtà". Il regista ha anche rivelato le sue fonti creative: "il personaggio di Douglas è uno Scrooge affascinante trascinato in una Missione: Impossible a cui viene aggiunta una dose de La stangata". 
 

I DEMONI DI MICHAEL DOUGLAS, DALLA VITA AL FILM

Douglas stava attraversando un periodo particolare della sua vita durante le riprese di The Game. L'attore stava infatti divorziando dalla prima moglie Diandra con cui era sentimentalmente legato dal 1977. "Era il momento giusto per mettere tanto della mia vita in questo film" - ha detto l'attore nel commento registrato su DVD di The Game.



The Game è disponibile in una versione Blu-ray realizzata in occasione del ventesimo anniversario del film. Il disco è un prodotto Universal Pictures Home Entertainment.