Mesi di speculazioni, voci contrastanti, dai possibilisti a chi, dati alla mano (89 milioni di dollari incassati in patria e 440 nel mondo su un budget di 155), sosteneva che neanche per tutto l'oro del mondo Paramount avrebbe dato il via libera al secondo capitolo della prevista nuova trilogia di Terminator, iniziata da Terminator Genisys.
Poi arrivò Arnold Schwarzenegger in persona, dichiarando, nel corso di un'intervista a una rete australiana, di “non vedere l'ora” di iniziare la lavorazione del sequel, che secondo lui era ancora in ballo. I dubbi erano però ancora forti, vista anche la scarsa accoglienza del film da parte della critica. E ora arriva il prevedibile ultimo chiodo nella bara, sotto forma di un'affermazione di Emilia Clarke, la star de Il Trono di Spade che nel film interpretava Sarah Connor. Ci sarà, dunque, un nuovo Terminator?
“No – ha risposto semplicemente Emilia Clarke al sito ComingSoon.net – Si può dire? Ok, no. Ma ho altri ruoli molto diversi in arrivo”. Dunque è definitivo: anche questa iterazione del franchise di Terminator è morta. Chissà se finalmente Paramount e Skydance avranno capito che è ora di mettere per sempre una pietra sopra questa serie e guardarsi avanti, perché senza James Cameron alla guida non ha nemmeno senso provarci.
Tra i ruoli citati da Emilia Clarke c'è quello da protagonista nella commedia Io prima di te, diretta da Thea Sharrock e in arrivo da noi il 23 giugno da Warner Bros. La Clarke interpreterà una donna che inizia a prendersi cura di un ragazzo ricco (Sam Claflin) rimasto paralizzato di recente. Il film è tratto dal romanzo di Jojo Moyes e per la Clarke è un progetto che sognava di realizzare da tempo: “Il libro è la cosa più bella che abbia mai letto. Stavo girando Terminator mentre lo leggevo, e tenevo in mano un lanciagranate mentre piangevo come una bambina. Sentivo come se l'autrice avesse trovato una parte di me e l'avesse messa nero su bianco. Sapevo che avrei dovuto interpretare quel ruolo”. “Khaleesi non ride mai – ha aggiunto l'attrice, riferendosi al suo personaggio di Game of Thrones – È molto seria, prende tutto seriamente. Questo ruolo è l'esatto opposto. È commovente, ma è anche una commedia. Ci sono momenti molto divertenti. È una storia d'amore semplice che parla dei diritti della persona”.
Poi arrivò Arnold Schwarzenegger in persona, dichiarando, nel corso di un'intervista a una rete australiana, di “non vedere l'ora” di iniziare la lavorazione del sequel, che secondo lui era ancora in ballo. I dubbi erano però ancora forti, vista anche la scarsa accoglienza del film da parte della critica. E ora arriva il prevedibile ultimo chiodo nella bara, sotto forma di un'affermazione di Emilia Clarke, la star de Il Trono di Spade che nel film interpretava Sarah Connor. Ci sarà, dunque, un nuovo Terminator?
“No – ha risposto semplicemente Emilia Clarke al sito ComingSoon.net – Si può dire? Ok, no. Ma ho altri ruoli molto diversi in arrivo”. Dunque è definitivo: anche questa iterazione del franchise di Terminator è morta. Chissà se finalmente Paramount e Skydance avranno capito che è ora di mettere per sempre una pietra sopra questa serie e guardarsi avanti, perché senza James Cameron alla guida non ha nemmeno senso provarci.
Tra i ruoli citati da Emilia Clarke c'è quello da protagonista nella commedia Io prima di te, diretta da Thea Sharrock e in arrivo da noi il 23 giugno da Warner Bros. La Clarke interpreterà una donna che inizia a prendersi cura di un ragazzo ricco (Sam Claflin) rimasto paralizzato di recente. Il film è tratto dal romanzo di Jojo Moyes e per la Clarke è un progetto che sognava di realizzare da tempo: “Il libro è la cosa più bella che abbia mai letto. Stavo girando Terminator mentre lo leggevo, e tenevo in mano un lanciagranate mentre piangevo come una bambina. Sentivo come se l'autrice avesse trovato una parte di me e l'avesse messa nero su bianco. Sapevo che avrei dovuto interpretare quel ruolo”. “Khaleesi non ride mai – ha aggiunto l'attrice, riferendosi al suo personaggio di Game of Thrones – È molto seria, prende tutto seriamente. Questo ruolo è l'esatto opposto. È commovente, ma è anche una commedia. Ci sono momenti molto divertenti. È una storia d'amore semplice che parla dei diritti della persona”.
