Una grande opera prima che si inserisce nel solco della tradizione working class britannica nella nottata di Rai Movie. Stiamo parlando di Tirannosauro di Paddy Considine, dramma con al centro l'intensa performance di Peter Mullan. Ecco perché ve lo consigliamo.
Il film. Joseph, un anziano vedovo disoccupato, alcolizzato e incapace di gestire la propria cieca rabbia, incontra per caso Hannah, commessa di un negozio di usato. Tra i due, nonostante le differenze, nasce un grande affetto. Hannah si prende cura di Joseph e gli insegna a vivere meglio, lui invece cerca di proteggerla da un marito violento. Ma questa non è Hollywood: la redenzione è faticosa, e si paga a caro prezzo.
Dietro le quinte. Tirannosauro è l'opera prima di Paddy Considine, apprezzato attore britannico che ha tratto il film da un suo stesso cortometraggio, Dog Altogether. Tirannosauro è girato in gran parte a Leeds e Wakefield, nel nord dell'Inghilterra, in luoghi che ricordano quelli in cui il regista è cresciuto. Dietro c'è tutta una lunga tradizione di dramma a sfondo sociale in Inghilterra: il film infatti si ispira tanto all'opera di Ken Loach (My Name is Joe, sempre con Mullan, su tutti) e a Niente per bocca – Nil By Mouth di Gary Oldman (ringraziato a fine film).
Perché lo amiamo. Perché è un'opera di una potenza rara, capace di raccontare una storia tenera immergendola però in un mondo di violenza anche piuttosto esplicita. Non risparmia nulla, Considine: cani picchiati a morte, violenze domestiche agghiaccianti e altrettanto agghiaccianti confessioni, un male di vivere generalizzato che viene controbilanciato però da un filo di ottimismo. Come detto, Tirannosauro è un percorso di redenzione, ma non quella rimasticata di certi drammi per tutti all'americana: piuttosto una redenzione plausibile e realistica. E poi ci sono Peter Mullan e Olivia Colman, due interpreti di razza qui al loro meglio in due ruoli complessi, a volte antipatici, ma sempre umani.
La scena da antologia. La confessione finale di Hannah e la scoperta che Joseph fa a casa sua valgono la visione.
Dove e quando. Su Rai Movie alle 2:10.
LEGGETE LA RECENSIONE DI TIRANNOSAURO.
Il film. Joseph, un anziano vedovo disoccupato, alcolizzato e incapace di gestire la propria cieca rabbia, incontra per caso Hannah, commessa di un negozio di usato. Tra i due, nonostante le differenze, nasce un grande affetto. Hannah si prende cura di Joseph e gli insegna a vivere meglio, lui invece cerca di proteggerla da un marito violento. Ma questa non è Hollywood: la redenzione è faticosa, e si paga a caro prezzo.
Dietro le quinte. Tirannosauro è l'opera prima di Paddy Considine, apprezzato attore britannico che ha tratto il film da un suo stesso cortometraggio, Dog Altogether. Tirannosauro è girato in gran parte a Leeds e Wakefield, nel nord dell'Inghilterra, in luoghi che ricordano quelli in cui il regista è cresciuto. Dietro c'è tutta una lunga tradizione di dramma a sfondo sociale in Inghilterra: il film infatti si ispira tanto all'opera di Ken Loach (My Name is Joe, sempre con Mullan, su tutti) e a Niente per bocca – Nil By Mouth di Gary Oldman (ringraziato a fine film).
Perché lo amiamo. Perché è un'opera di una potenza rara, capace di raccontare una storia tenera immergendola però in un mondo di violenza anche piuttosto esplicita. Non risparmia nulla, Considine: cani picchiati a morte, violenze domestiche agghiaccianti e altrettanto agghiaccianti confessioni, un male di vivere generalizzato che viene controbilanciato però da un filo di ottimismo. Come detto, Tirannosauro è un percorso di redenzione, ma non quella rimasticata di certi drammi per tutti all'americana: piuttosto una redenzione plausibile e realistica. E poi ci sono Peter Mullan e Olivia Colman, due interpreti di razza qui al loro meglio in due ruoli complessi, a volte antipatici, ma sempre umani.
La scena da antologia. La confessione finale di Hannah e la scoperta che Joseph fa a casa sua valgono la visione.
Dove e quando. Su Rai Movie alle 2:10.
LEGGETE LA RECENSIONE DI TIRANNOSAURO.
