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Spielberg: “L'industria di Hollywood imploderà”

Il futuro del cinema americano secondo Spielberg e Lucas

Steven Spielberg e George Lucas

13.06.2013 - Autore: Marco Triolo
Un'implosione dell'industria cinematografica, un aumento del prezzo dei biglietti e l'assunzione di un modello “alla Broadway” per le uscite in sala: queste le “predizioni” fatte da Steven Spielberg e George Lucas durante un convegno alla University of Southern California. Secondo Spielberg, un cambiamento al modello attuale è inevitabile: prima vedremo clamorosi flop di film da 250 milioni di dollari e poi, o forse anche prima di quello, un aumento e una differenziazione dei prezzi dei biglietti: “Dovrete pagare venticinque dollari per il prossimo Iron Man e sette dollari per un Lincoln”. Lucas ha invece predetto il modello Broadway per le uscite. Ovvero: i film resteranno molto più a lungo, anche un anno, in cartellone e si pagheranno cifre “teatrali” per uno spettacolo. Spielberg ha ricordato che E.T., uscito nel 1982, era appunto rimasto nei cinema per un anno e quattro mesi.

I due registi hanno anche spiegato agli studenti accorsi all'evento come il momento difficile per l'industria cinematografica si traduca in una grande difficoltà nel far approvare i progetti. “Parlo anche di Lincoln e Red Tails – ha detto Lucas – siamo a malapena riusciti a farli arrivare al cinema. E siamo Steven Spielberg e George Lucas”. E ha aggiunto: “Credo che alla fine i Lincoln spariranno e saranno trasmessi dalla televisione”, che ha definito “molto più intraprendente” del cinema di oggi. I due hanno anche tessuto le lodi di Netflix, canale streaming che di recente ha iniziato a produrre serie originali, e Spielberg ha rivelato che Lincoln, in effetti, per poco non è stato trasmesso dalla HBO, come accaduto con Behind the Candelabra di Steven Soderbergh. Lucas si è anche lamentato degli eccessivi costi pubblicitari dei film, che portano a confezionare prodotti di massa ignorando le nicchie di pubblico.

E qui sta il problema: molte idee dei nuovi cineasti sono incompatibili, troppo estreme, per il cinema di largo consumo. “È questo il grosso pericolo – ha sottolineato Spielberg – Alla fine ci sarà un'implosione o grande collasso. Tre o quattro, o forse anche mezza dozzina di blockbuster si schianteranno al suolo e questo cambierà il paradigma”.

Fonte: The Hollywood Reporter