NOTIZIE

Sorrentino vince ai Nastri d'Argento 2012

"This Must Be the Place" miglior film. Pluri-premiati anche "Romanzo di una strage" e "Posti in piedi in Paradiso"

This must be the place - Sean Penn

01.07.2012 - Autore: Marco Triolo
Si è tenuta nelle scorse ore la cerimonia di consegna dei Nastri d'Argento 2012 nel Teatro Antico di Taormina, ed è Paolo Sorrentino a uscire a testa alta: “This Must Be the Place”, suo debutto in lingua inglese interpretato da Sean Penn, ha incassato il premio per il miglior film. “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana ha invece ottenuto il Nastro per la miglior sceneggiatura, mentre quello per il miglior soggetto è andato a Ferzan Ozpetek e Federica Pontremoli per “Magnifica presenza”. Migliore opera prima è invece “Scialla!” di Francesco Bruni, e “Cesare deve morire” dei Taviani è il Nastro dell'anno. Domenico Procacci ha ricevuto il Nastro come miglior produttore per “Diaz” di Daniele Vicari. “Posti in piedi in Paradiso” di Carlo Verdone è l'annunciato vincitore del Nastro per la migliore commedia.

I migliori attori dell'anno sono Pierfrancesco Favino e Michela Cescon per “Romanzo di una strage”, Micaela Ramazzotti per “Posti in piedi in Paradiso” e Marco Giallini per “Posti in piedi in Paradiso” e “A.C.A.B.” di Stefano Sollima. Favino ha vinto anche per “A.C.A.B.” ed è stato giudicato Personaggio dell'anno 2012, un premio assegnato da Persol anche per il suo ruolo ne “L'industriale” di Giuliano Montaldo.

Il Nastro per il miglior film europeo è andato a “The Artist” di Michel Hazanavicius e quello per il miglior extraeuropeo a “Drive” di Nicolas Winding Refn. Tra i premi tecnici segnaliamo la fotografia di Luca Bigazzi e la scenografia di Stefania Cella per “This must be the place”, i costumi Alessandro Lai per “Magnifica presenza”, il montaggio di Benni Atria e il sonoro in presa diretta di Remo Ugolinelli e Alessandro Palmerini per “Diaz”. Il Nastro europeo Bulgari 2012 va quest'anno a Matteo Garrone, mentre i Nastri speciali vanno a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, da poco vincitori del loro terzo Oscar con “Hugo Cabret” di Martin Scorsese, e ai Vanzina per l'insieme dell'opera.