NOTIZIE

Skyfall - La nostra recensione

Cinquant'anni e non sentirli: Sam Mendes riporta in scena Bond in un film coinvolgente e a tratti commovente

Skyfall - Daniel Craig

01.11.2012 - Autore: Marco Triolo
“Qual è il suo hobby, Mr. Bond?”. “La resurrezione”. Sono passati cinquant'anni da quando Licenza di uccidere diede il via alla saga cinematografica di James Bond. Mezzo secolo che ha visto sei attori nei panni dell'agente segreto di Ian Fleming e la bellezza di ventitré film. Skyfall, terzo episodio con Daniel Craig nel ruolo di 007, arriva giusto in tempo per stappare lo champagne. Il film di Sam Mendes è cosparso di citazioni e omaggi – le origini scozzesi di Bond che accennano al grande Sean Connery, come volle lo stesso Fleming, la Aston Martin con i gadget – ma prima di tutto è un ottimo film in sé.

Skyfall 007 recensione Daniel Craig Sam Mendes James Bond - Daniel Craig
Barbara Broccoli: "Bond è come Babbo Natale". L'intervista esclusiva alla produttrice

Abbastanza slegato dalla brutalità dei due precedenti capitoli e avvolto in una messa in scena elegante che molto deve alla splendida fotografia di Roger Deakins – che fa buon uso di chiaroscuri e  silhouette – Skyfall parte in quarta con una sequenza pre-titoli ambientata per le strade di Istanbul, dove Bond insegue un sicario prima in auto e poi in moto, per finire con una bella scazzottata su un treno in corsa. Siamo in un territorio fra il classico 007 e il tocco moderno di Casino Royale e Mendes dimostra subito grande occhio per le coreografie d'azione e gli stunt “larger than life”.

Skyfall 007 recensione Daniel Craig Sam Mendes James Bond - Daniel Craig e Naomie Harris
Craig affida la sua vita a Naomie Harris.

I titoli di testa di Daniel Kleinman, come sempre ipnotici, ci introducono quindi al “vero” film. Al centro una sorta di faida famigliare che ruota intorno al passato di M (Judi Dench) e attinge anche a Shakespeare. Javier Bardem appare poco ma lascia sempre il segno nel ruolo del “cattivo” di turno, un terrorista informatico sessualmente ambiguo che Mendes ha definito “un classico villain alla Bond”, anche se a ben guardare non è proprio così. E il personaggio in sé e per sé non sarebbe nemmeno troppo riuscito e originale: è la relazione che instaura con i due protagonisti, Bond e M, a funzionare e trainare avanti il film. Così come non sono più di tanto originali gli snodi della sceneggiatura, ma la messa in scena e un terzo atto da urlo tra Cane di paglia e Commando – con, sul serio, una spruzzata di Batman – conducono il film verso soluzioni inusuali per la saga. Da applausi: il rapporto commovente tra l'orfano Bond e una M la cui iniziale potrebbe stare per “Madre”; il primo incontro fra Craig e Bardem con annessa tortura psicologica che fa il paio con quella fisica di Casino Royale (in entrambi i casi c'è di mezzo una sedia).

Skyfall 007 recensione Daniel Craig Sam Mendes James Bond - Daniel Craig e Javier Bardem
Il primo incontro fra Craig e Bardem. Galeotta fu la sedia.

Vecchio e nuovo sono sempre in equilibrio fino alla conclusione, che chiude il cerchio dopo cinquant'anni e re-introduce una serie di elementi che i primi due episodi con Craig avevano dichiaratamente eliminato dall'equazione. Casino Royale resta un film superiore a Skyfall, anche se è difficile paragonarli per via degli approcci così diversi – uno il prodotto di un regista come Martin Campbell, pragmatico uomo di mestiere, l'altro nato dalla mente di un autore di profonda sensibilità. Skyfall rimane comunque un ottimo Bond e un regalo di compleanno più che gradito.

In uscita il 31 ottobre, Skyfall è distribuito in Italia da Warner Bros. Qui il trailer.

IL GIRO DEL MONDO CON JAMES BOND