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Sideways

Il nuovo film di Alexander Payne è un incursione nei vini della California e nei turbamenti della mezza età. Esilarante e amaro, con due interpreti perfetti.

Sideways

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi
  Regia: Alexander Payne Con: Paul Giamatti, Thomas Haden Church, Virginia Madsen, Sandra Oh   Quarto film di Alexander Payne, pluripremiato regista nonché sceneggiatore del film drammatico A proposito di Schmidt, che commosse pubblico e critica nel 2002. Ma questa volta Payne cambia genere,  e insieme allo sceneggiatore Jim Taylor da vita ad un'amara commedia sulla solitudine, il bisogno d'amore, e soprattutto sul vino. Miles (Paul Giamatti) e Jack (Thomas Hadden Church) sono amici dai tempi del college. L'uno aspirante romanziere depressoide stroncato dal divorzio, l'altro ruspante attore fallito e sessuomane: non potrebbero essere più diversi. Una settimana prima del matrimonio di Jack i due amici partono per un viaggio di addio al celibato. Per Miles si tratta di un'esplorazione dei vini della California, per Jack è una caccia alla femmina come ultimo assaggio di libertà. Tra i vigneti della Santa Ynez Valley, tra una degustazione e un litigio, i due amici affrontano l'emergere delle loro ambizioni fallite, dei dubbi e dei dolori più remoti. Diversi come potrebbero esserlo un Pinot e un Cabernet, Miles e Jack cercano cose diverse ma entrambi verranno travolti dall'ultimo viaggio: Jack perde la testa per una seducente vinicultrice (Sandra Oh) e Miles cerca una via d'approccio con una cameriera esperta di vini (Virginia Madsen). Il fanasma del matrimonio e del divorzio incombe sui due amici, e ci si domanda in quali condizioni faranno ritorno a San Diego. O addirittura, se ci torneranno. Record di candidature ai Golden Globes, Sideways racconta la crisi di mezza età di due stereotipi: lo scrittore depresso e l'attore fallito. Racconta con ironia le nevrosi e le ridicolezze dei due personaggi, riuscendo a suscitare molte risate e anche un po' di amarezza. Gli attori Giamatti e Church interpretano alla perfezione il film, passando dalla caricatura al dramma con estrema disinvoltura. Per cinque nominations agli Oscar però non basta. Il film è banale, e non aggiunge nulla di nuovo al vecchio schema della commedia sentimentale. Nei picchi di drammaticità come nei picchi di ironia non c'è alcuno charme, anzi una certa smania di far ridere o di far riflettere, a seconda dei casi.Certo è che chi ama il vino, e soprattutto chi ama deliberare sul vino, non dovrebbero perdersi questo film.