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Sherlock Holmes - La nostra recensione

Il nuovo film di Guy Ritchie rispolvera l'eroe di Arthur Conan Doyle e allo stesso tempo è un atto d'amore per i romanzi da cui è nato. Robert Downey Jr. e Jude Law sono una coppia vincente e perfettamente calibrata. E' nata una saga!

Sherlock Holmes - Robert Downey Jr. e Jude Law

16.12.2009 - Autore: Pierpaolo Festa
Un completo di tweed, cappello all'inglese (avete presente quello con le orecchie spioventi?), stivali bel lustrati, e ovviamente un'enorme lente di ingrandimento. Questi oggetti e vestiti che hanno contribuito alla creazione di un'icona sono stati i primi che la Warner Bros. e Guy Ritchie hanno gettato via dalla finestra, senza esitare nemmeno un secondo. Il regista vi dà il benvenuto nella Londra del diciannovesimo secolo, una città irriconoscibile da quella in cui tutti quanti facciamo pellegrinaggio oggigiorno. Una metropoli dark e allo stesso tempo non troppo distante da quelle cittadine del far west in cui le carrozze investono facilmente la gente e gli spari delle pistole risuonano ovunque. Complotti, omicidi e violenze sono all'ordine del giorno. Ma sulle strade vigila Sherlock Holmes, amante dell'adrenalina e del mistero che non ha timore di tuffarsi nelle tenebre per risolvere l’ennesimo caso e dare un senso alla sua vita.

Robert Downey Jr. e Jude Law in Sherlock Holmes

Ed è così che il logo Warner si materializza su una pozzanghera di Baker Street per essere dopo qualche secondo calpestato da una carrozza. All'interno ci sono i poliziotti di Scotland Yard armati fino ai denti e in compagnia del Dr. Watson (un Jude Law baffuto e sempre affascinante). La carrozza batte velocemente ogni strada, ma non riesce ad essere più rapida dell'eroe che la precede, Sherlock Holmes (Robert Downey Jr. in un altro dei ruoli più memorabili della sua carriera). Dopo che il grande schermo ha fatto il pieno di origin stories (da "Spider-Man" a "Batman Begins"), Guy Ritchie decide di aprire il nuovo adattamento delle avventure di Arthur Conan Doyle in medias res e sin dalla prima sequenza non si risparmia in quanto ad azione e spettacolo. Con “Sherlock Holmes” il regista firma il suo primo grande contratto con gli Studios e lancia una nuova franchise per la quale sulla carta avevamo un certo timore. Come avrebbe fatto Hollywood a resuscitare una serie in costume basata su un personaggio portato infinite volte sullo schermo? Cosa sarebbero stati capaci di fare i produttori pur di rinfrescare il mito? Quanto avrebbero tradito i romanzi di Doyle?

Robert Downey Jr. incatenato al letto in Sherlock Holmes

Ritchie ci fornisce le risposte ad ognuna di queste domande, ma anche se così non fosse, basterebbe affidarsi a Robert Downey Jr. per lasciarsi andare totalmente allo spasso e al puro intrattenimento del film. Ormai è evidente che l'attore è in grado di interpretare qualsiasi ruolo (e di fare qualsiasi cosa), strizzando costantemente l'occhio agli spettatori con il suo irresistibile carisma. E nonostante tutto ciò che vi abbiamo detto, la pellicola è un vero atto d'amore ai libri di Doyle. La mente di Holmes è la sua più grande dote e allo stesso tempo il suo più grande nemico. Quando non è in giro ad investigare su un caso, passa settimane intere chiuso in stanza a deprimersi, lasciandosi andare all'alcool. D'altra parte il suo istinto di sopravvivenza e il suo intuito fanno di lui un uomo fuori dal comune. Basterebbe vedere come prima di un combattimento lui abbia già calcolato ogni singola mossa nella sua testa. Eppure non è un film sui supereroi, l'arma vincente di questo adattamento è l'aver realizzato un buddy movie: Holmes e Watson sono un team, ma anche molto di più. Sono una famiglia. Il loro rapporto, che ricorda molto quello tra Sundance Kid e Butch Cassidy, è complementare. E Holmes vedrà crollare il suo mondo proprio nel momento in cui il fidato assistente gli confessa di volerlo lasciare per prendere moglie.

Robert Downey Jr. e Rachel McAdams in Sherlock Holmes

Ma c'è ancora un caso sul quale i due devono investigare: quello di Lord Blackwood (interpretato da Mark Strong, attore feticcio di Ritchie), un satanista che intende seminare il panico in Inghilterra per prenderne il controllo. E ovviamente per completare gli ingredienti di un blockbuster da manuale, c'è anche un love interest, Irene Adler (la bella Rachel McAdams), una tipa tosta, amante del pericolo e la prima capace di manipolare il cuore del protagonista. Completa la formula una durata (forse un po' eccessiva) di oltre due ore e dieci minuti. "Sherlock Holmes" è puro spettacolo, intrattenimento fornito da una coppia di protagonisti dalla quale non si può che rimanere complici. Il film di Ritchie riesce a trovare il giusto spazio per ogni singolo ingrediente, immergendo il tutto nella cultura inglese. Ed è incredibile vedere come Downey Jr. riesca a mettere il punto in ognuna delle sequenze che interpreta: prendete ad esempio la scena di pugilato a mani nude che si conclude con l'eroe che, dopo aver stupito tutti, ruba dal bancone una bottiglia di vino e la stappa con i denti!

Jude Law e Robert Downey Jr. sono gli eroi di Sherlock Holmes

Di grande impatto visivo le scenografie della Londra di un tempo: il regista  vi farà sentire la puzza delle strade della città e il sudore dei suoi protagonisti. Questo fa la differenza di "Sherlock Holmes": non un blockbuster come tanti, ma una pellicola realizzata al meglio di qualunque possibilità. Il film di Ritchie non è soltanto il titolo più bello di questo Natale ma, in una stagione in cui i cavalli di battaglia di Hollywood hanno fatto quasi tutti cilecca, è lui lo stallone vincente. 

Per saperne di più
Il trailer del film
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Photostory: il grande talento di Robert Downey Jr.