“Per la prima volta da quando sono diventato un cittadino nel 1983, non voterò per il candidato repubblicano alla presidenza”. Lo scrive Arnold Schwarzenegger su Twitter, e non bisogna sottovalutare la presa di posizione di una delle star del partito repubblicano. L'ex governatore della California aveva già dato il suo sostegno a John Kasich nella corsa alla Casa Bianca, e nei mesi seguenti aveva mantenuto il silenzio stampa su Donald Trump per via del suo coinvolgimento nella trasmissione The Apprentice, che aveva ereditato proprio dal candidato repubblicano. Ma ora, dopo che le dichiarazioni sessiste di Trump hanno fatto traboccare il vaso e scatenato una reazione a catena di dissociazioni da parte di membri autorevoli del partito, anche The Governator ha voluto dire la sua.
“Come molti americani, sono stato molto combattuto nel corso di questa campagna elettorale; non ho ancora deciso come voterò il mese prossimo. Sono stato un fiero repubblicano sin da quando mi sono trasferito in America nel 1968 e ho ascoltato le dichiarazioni di Nixon sulla necessità di togliersi il governo di torno, sul libero commercio e sulla difesa della nostra libertà tramite un esercito forte. Quel giorno mi sono unito al partito di Abraham Lincoln, Teddy Roosevelt e Ronald Reagan”. E conclude: “Ma, per quanto sia fiero di definirmi un repubblicano, c'è una definizione che per me conta più di tutte: americano. Perciò voglio prendere un attimo oggi per ricordare ai miei compagni repubblicani che non solo è accettabile scegliere la nazione prima del partito: è il vostro dovere”.
“Come molti americani, sono stato molto combattuto nel corso di questa campagna elettorale; non ho ancora deciso come voterò il mese prossimo. Sono stato un fiero repubblicano sin da quando mi sono trasferito in America nel 1968 e ho ascoltato le dichiarazioni di Nixon sulla necessità di togliersi il governo di torno, sul libero commercio e sulla difesa della nostra libertà tramite un esercito forte. Quel giorno mi sono unito al partito di Abraham Lincoln, Teddy Roosevelt e Ronald Reagan”. E conclude: “Ma, per quanto sia fiero di definirmi un repubblicano, c'è una definizione che per me conta più di tutte: americano. Perciò voglio prendere un attimo oggi per ricordare ai miei compagni repubblicani che non solo è accettabile scegliere la nazione prima del partito: è il vostro dovere”.
